Autore: Federica Liparoti

Volpedo, città-museo pellizziano di Federica Liparoti Era il 28 luglio 1868 quando a Volpedo, provincia di Alessandria, nasceva Giuseppe Pelizza. Sono passati centocinquant’anni eppure, nello studio del pittore, il tempo sembra essersi fermato ai primi del ‘900. Composto da un unico ampio locale illuminato da un grande lucernario zenitale, Pellizza nel 1990 fece costruire l’atélier di fianco alla propria abitazione. Nel 1966 le figlie Maria e Nerina lo donarono al Comune di Volpedo perché venisse aperto agli studiosi e al pubblico. Vi sono conservati gli strumenti di lavoro, gli oggetti di uso quotidiano, i libri, l’epistolario e alcune opere del…

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Veglia-Devero Un parco naturale per sperimentare il nuovo turismo alpino di Federica Liparoti Era il 1978 quando la Regione decise di istituire il Parco Naturale Alpe Veglia, il primo in Piemonte. Da allora sono passati quarant’anni anni e molto è cambiato. Le Alpi stanno mutando sempre più repentinamente sotto il profilo naturalistico, climatico e sociale. Progressivo abbandono, ma anche coraggiose e tenaci iniziative di resilienza. Presa di coscienza che lo sviluppo economico dell’ambiente alpino non può essere disgiunto dalla tutela dell’ambiente. La vera sfida per il futuro sembra dunque quella di coniugare la fruizione ludica delle Alpi con la salvaguardia della…

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Pietra, legno e nient’altro L’architettura e la cultura Walser vogliono diventare patrimonio Unesco di Federica Liparoti Pietra, legno del posto e nient’altro. Da secoli i Walser hanno costruito le loro case così. Veri e propri gioielli di architettura, ogni abitazione è una cosa a sé ed è impossibile trovarne una uguale all’altra. Per tutelare questo patrimonio materiale e immateriale, fatto di costruzioni, ma anche di lingua e tradizioni, le comunità walser intendono chiedere l’adesione all’Unesco. Il primo passo è stato un convegno nel palazzo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite a Roma, dove una delegazione di amministratori di quindicina di Comuni, tra…

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(Piazza) Statuto 1983-2018 Trentacinque anni di contro-cultura nella capitale del mod italiano di Federica Liparoti È l’inverno del ’79. Nelle sale italiane esce Quadrophenia, il film diventato cult che consacra sullo schermo la cultura mod. Anzi, lo stile. Perché essere Mod è soprattutto una questione di stile, non solo estetico. Oltre agli abiti a tre bottoni, ai pantaloni senza pinces, ai parka, c’è la voglia di “vivere pulito in circostanze difficili”, come dice Peter Maeden, il manager degli Who. Quella voglia di “vivere pulito” contagia i giovani italiani. O meglio, torinesi. Così, camminando il sabato pomeriggio negli anni ’80 in Piazza Statuto, cuore del capoluogo piemontese, si…

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Silvio Raffo racconta Amalia Guglielminetti di Federica Liparoti “Se a scriversi sono due poeti come Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti, due esteti della parola, due sognatori inguaribili, penetrare nella loro corrispondenza d’amorosi segni è un privilegio”, spiega Silvio Raffo, traduttore, poeta e narratore, nonché autore di Lady Medusa. Vita, poesia e amori di Amalia Guglielminetti (Bietti, 2012). Non solo vita e poesia: nell’antologia sono contenute anche le lettere che Gozzano e Guglielminetti si scambiarono. Ed è proprio basandosi su questa corrispondenza epistolare che Raffo ha scritto e, da qualche mese, continua a portare sulla scena la pièce teatrale “Chimera d’amore” (2016). Un amore platonico…

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Specchio d’acqua in versi Il Lago d’Orta tra poetesse eremite e festival di poesia di Federica Liparoti “Ogni lago ha la sua leggenda” scriveva Gianni Rodari nel 1936. Il grande scrittore, autore delle Favole al Telefono, era nato a Omegna, sul Lago d’Orta, e qui ambientò uno dei suoi romanzi più noti: C’era due volte il Barone Lamberto ovvero I misteri dell’isola di San Giulio. Ma è dalla notte dei tempi che questo spicchio di Piemonte prealpino, stretto tra la Svizzera e il confine lombardo, ispira storie. Un antico racconto narra che San Giulio decise di costruire qui la sua centesima…

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La rinascita dei borghi montani cuneesi di Federica Liparoti “Il vento fa il suo giro. E ogni cosa prima o poi ritorna” recita un antico proverbio di Ostana, un paesino di montagna nel Cuneese. E, forse, è proprio in queste parole a essere racchiusa l’essenza del destino di questo borgo. Un secolo fa in paese, cinquecento case a 1.282 metri nell’alta Valle Po, vivevano mille e duecento persone. Negli anni Settanta erano rimasti solo cinque anziani, i giovani erano andati via per lavorare. Chi alla Olivetti a Ivrea, chi alla Fiat a Torino. Erano gli anni terribili dello spopolamento. Oggi…

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