Così nasce un’impresa
di Chiara Priante
È un business dolce ma questa volta non ha nulla a che fare con il cioccolato, le nocciole, gli amaretti o le paste di meliga che rendono famosa la regione. La nuova frontiera, che vede il Piemonte in prima fila a livello nazionale, è una pasta dura, da lavorare con perizia e abilità, a base di zucchero. Serve per decorare dolci, dando vita a “torte artistiche”, anche se il termine italiano non rende il corrispettivo inglese di cake design. Un fenomeno che inizia a conquistare lo Stivale per creazioni che poco hanno a che fare con la pasticceria ma che sono delle opere di design, pronte a conquistare nuove fette di mercato.
Definirla una moda è riduttivo. Negli States la scuola più prestigiosa, la Wilton di Chicago, ha 80 anni. In Inghilterra i cake designer esistono da decenni, anche se la scelta di William e Kate di concludere il matrimonio del 2011 con una torta artistica è stata una pubblicità senza pari. Quest’arte, in realtà, è nata ufficialmente in occasione d’un altro Sì, quello della regina Vittoria nel 1840, ed è per questo che il composto di zucchero e albume d’uovo che una volta asciugato assume l’aspetto del ghiaccio, viene chiamato royal ice, ghiaccia reale. Una copertura ribattezzata anche glassa o pasta di zucchero che diventa un terreno ostico di discussione con i puristi della cucina e della buona tavola diffidenti e gli appassionati d’arte che iniziano, al contrario, a mostrare attenzione.
Per Mary la diatriba è superata. Questo, per lei, è sicuramente il presente e probabilmente il futuro: “Ho scoperto questo mondo per caso: ho visto delle creazioni sulla rete e mi hanno colpito”, racconta. “Così, per gioco, ho ordinato a una cake designer una borsetta, poiché le creazioni non sono finalizzate solo alle torte. L’ho mostrata in una serata tra amiche: ha avuto successo e così è nata l’idea di creare un mercato in Italia”.
Per il sito è subito arrivato il successo. In un anno – il 2011 – più di tremila ordini da tutta Italia e più del doppio di persone che hanno navigato su www.marycakedecorating.it e seguito gli aggiornamenti sul profilo Facebook dove i fan sono seimila. Così a Mary è venuto praticamente naturale trasformare lo spazio del Quadrilatero nel regno della sugar art dove trovare il necessario per creare torte strabilianti, fiocchi, decorazioni, personaggi dei cartoni o dei romanzi. “Ormai il 95% del mio mercato è dedicato al cake design, i mobili rappresentano solo una piccola fetta”. È cambiato il modo di lavorare dell’imprenditrice. Prima pochi pezzi per spese importanti, ora migliaia di richieste: “Ad acquistare sono soprattutto appassionate che si divertono a creare in casa torte decorate e dolcetti unici nel gusto e nella forma. Tra i clienti, però, ci sono anche persone che aspirano a diventare cake designer”. Li chiamano stilisti della pasta da zucchero, una nuova professione per il panorama italiano (nel 2011, a Verona, è nata l’Associazione italiana cake designers) fatta di progettualità, miniature di zucchero e ghiacce colorate che ha bisogno di Mary, della pasta e degli strumenti che vende – e che lei si fa mandare dalle aziende più importanti a livello mondiale – per esistere.
A conferma di quest’aspirazione, a dicembre 2011, è arrivata una notizia importante. L’imprenditrice aveva chiesto alla Biennale di Venezia d’ospitare una torta artistica all’interno della prossima mostra internazionale. Proposta accettata e dunque un’altra importante vetrina per il settore: “Ci sarà una creazione del cake designer Renato Ardovino. Non so come sarà accolta dalla critica ma è importante esserci”.
L’esplosione del fenomeno, nella dolce bottega torinese, è stata accompagnata da un percorso per far conoscere quest’arte in Italia, con dei corsi promossi da Mary e dal suo sito a Torino. Per far crescere il mercato, d’obbligo evangelizzare: “Siamo partiti a settembre con dei workshop e ne abbiamo organizzati una decina nel 2011, tutti hanno riscontrato interesse”. L’attenzione dunque è crescente e in un intreccio particolare quanto le opere di zucchero coinvolge una nuova fetta di mercato, destinata ad allagarsi ogni volta che nuove persone scoprono questo mondo, il design e l’arte.
L’ambito, dunque, in un momento di crisi, trova nuovi adepti e conferme. Trentotto anni, Mary è la bandiera di quell’imprenditoria giovane (e guidata da donne) che l’Italia spesso insegue e non trova, almeno nelle statistiche. “Tutto è nato lasciandosi incantare da queste opere d’arte viste su internet, sognando, appassionandomi” ripete la ragazza che quasi non ci crede. In mezzo a tutto questo zucchero e a creazioni così colorate, la tentazione di sentirsi in una fiaba certo viene, anche se poi il continuo squillo del telefono e il suono del pc che avverte che è arrivato un nuovo ordine richiama alla realtà.
Questo articolo ha vinto la V edizione del Premio Piemonte Mese, sezione Economia