PROSPETTIVE VARIABILI
personale di di Renato Brazzani
30 settembre – 2 dicembre 2017
Monforte d’Alba, Fondazione Bottari Lattes
Architetto, pittore-viaggiatore e studioso dell’anamorfosi, l’artista torinese Renato Brazzani è al centro dalla personale che racconta le diverse stagioni attraversate tra gli anni Settanta e il 2010: la lunga serie delle anamorfosi, che trovò uno dei suoi apici nell’imponente Autoritratto americano (1982); il ciclo Oceano, interamente dominato da un blu tenebroso; le opere con inserti lignei Totem, Trofei e Scudi, dal richiamo tribale e ancestrale, caratterizzate dalla raffinatezza di forme e da un approfondito studio sul colore; le oniriche Sedie Thonet, di derivazione pop e iperrealista. Venticinque opere che si differenziano per la tecnica utilizzata, ma che sono accomunate dalla volontà di rappresentare la realtà attraverso punti di vista e prospettiva inconsueti, prospettive variabili, appunto.
Nato a Torino nel 1940 e vive a Monforte d’Alba. Laureato in Architettura, ha svolto attività professionale di edilizia privata e di architettura degli interni sino al 1976, quando l’ha abbandonata per dedicarsi prevalentemente alla pittura. Per più di un decennio, a partire dalla metà degli anni Settanta, Brazzani si è dedicato allo studio e alla sperimentazione della tecnica dell’anamorfosi, vista come “privilegiato luogo di incontro tra le differenti prospettive” e “chiave per un’ampia e approfondita rivisitazione della tradizione figurativa”, come sottolineava nel 1984 Piergiorgio Dragone.
Sono quattro le anamorfosi di grandi dimensioni esposte, che invitano il visitatore a posizionarsi in un determinato punto per ottenere la restituzione prospettica dell’intera opera: Autoritratto americano (1982, 200x420x420), in cui l’artista fa riferimento a un suo viaggio negli Usa, simboleggiato dalla bandiera a stelle e strisce di Jasper Johns che Brazzani coglie nel suo valore materico e prospettico; Sacra famiglia? (1981, 560x130x50), dove Brazzani riprende lo stile di Michelangelo, ma colloca la Vergine lontano da San Giuseppe, riferimento autobiografico ad una sua crisi coniugale; Football in Grecia (1984-94) e Il corridore Mennea (1985), omaggio al record del mondo raggiunto dallo sportivo.
Le opere realizzate negli anni Ottanta e Novanta, i cicli Totem, Trofei e Scudi, propongono un dialogo tra tessiture cromatiche e inserti esterni lignei, che emergono dagli sfondi di sabbia colorata, carichi di riferimenti simbolici. In queste serie dalla pittura pulsante, la ricerca è particolarmente legata all’esperienza del viaggio e documenta l’approdo all’Africa (oltre che all’America e all’Australia), al suo calore, ai suoi colori e alle sue luci, a un momento artistico che supera, alla fine degli anni Ottanta, il periodo cupo degli Oceani. Brazzani ripensa ai miti ancestrali dei popoli degli indiani d’America e delle tribù africane, rilegge i temi della caccia e della guerra, ripercorre il significato del trofeo e del totem. Attraverso colori, forme, geometrie, dissolve la realtà nei suoi elementi primari, per raccontare orizzonti sconfinati, albe di fuoco, orgogliosi guerrieri, antilopi selvagge e simboli che rimandano alle tradizioni di popolazioni ancora incontaminate.
Con le Sedie Thonet Brazzani riproduce i lavori dei maestri della pop art, come Jasper Johns e Roy Lichtenstein, rendendoli velati e in trasparenza, come se fossero raggiungibili solo attraverso uno sforzo di immaginazione o salendo su una sedia.
Numerose le influenze artistiche in Brazzani, dagli americani Jasper Johns, Jackson Pollock e Mark Rothko, agli italiani Francesco Casorati, Antonio Carena (con cui ha lavorato), Marco Gastini, Luigi Mainolfi, Gino Gorza, Pino Mantovani, Luigi Spazzapan, Mario Sorbone, Salvatore Scarpitta.
La mostra è accompagnata da un pieghevole con la presentazione di Ivana Mulatero.
Fondazione Bottari Lattes – Via Marconi 16, Monforte d’Alba)
Orari: lunedì-venerdì ore 10-12, 14.30-17; sabato ore 15.30-18.30; domenica su prenotazione
Info: Fondazione Bottari Lattes – tel. 0173 7892412, www.fondazionebottarilattes.it