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“Movies Save the Planet”. Dal 1° al 4 ottobre la 23ª edizione di Cinembiente, in presenza e in streaming su MYmovies

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FESTIVAL CINEMAMBIENTE
23ª edizione
Movies Save the Planet”
1-4 ottobre
Torino, Cinema Massimo – Piattaforma MYmovies

Un’edizione speciale, con struttura più snella e flessibile, adeguata alle contingenze del momento e in grado, al contempo, di sfruttare le innovative modalità di fruizione cinematografica che si sono largamente diffuse nei mesi scorsi.
Spostato a causa dell’emergenza sanitaria dal tradizionale periodo tardo-primaverile a quello autunnale, il Festival, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi, riduce la programmazione di due giorni rispetto agli scorsi anni, ma espande la platea potenziale. L’edizione 2020 si svolge contemporaneamente alla presenza del pubblico (nelle sale del Cinema Massimo) e online, sulla piattaforma streaming di MYmovies, che ospita una selezione dei film in cartellone. L’aggiunta di una sala virtuale a quelle tradizionali è frutto di una partnership operativa del Festival con il Ministero dell’Ambiente già sperimentata nella scorsa primavera con l’iniziativa online “Cinemambiente a casa tua”, che ha riscosso un grande successo e segnalato il web come uno strumento di eccezionale efficacia nella diffusione della cinematografia e della cultura green.
L’edizione 2020 presenta 65 film tra lungo, medio e cortometraggi, selezionati come sempre tra la miglior produzione internazionale di settore e provenienti da 26 Paesi, accompagnati da incontri con autori, protagonisti, esperti, presenti in sala o in collegamento online.
I titoli proposti non sono quest’anno suddivisi in sezioni competitive, ma si vuole privilegiare una dimensione cooperativa e contribuire alla ripresa di un dibattito collettivo sull’ambiente. Se la pandemia ha relegato in secondo piano altre emergenze globali, i film presentati al Festival – quasi tutti realizzati nel periodo pre-Covid – riportano l’attenzione sui temi cruciali che riguardano lo stato attuale, la salute e il futuro del nostro Pianeta, sia esplorandone le condizioni in singoli angoli di mondo, sia mettendo in luce fenomeni universali provocati dal suo progressivo cambiamento.
Nel partecipare alla ripresa del dibattito ambientale, il Festival riprende il nome di un proprio premio storico – “Movies Save the Planet” – esprimendo così l’intenzione di proporsi al pubblico, quest’anno in particolare, come uno strumento d’aggiornamento su temi fondamentali e un veicolo di conoscenze e informazioni che sono il motore primo di un cambiamento consapevole e di una ripartenza in una nuova direzione.
Lungometraggi e mediometraggi: proiezioni e incontri
L’edizione 2020 offre una panoramica delle urgenze e dei fenomeni su cui si è focalizzata la recente cinematografia green attraverso una selezione di 18 lungometraggi e 15 mediometraggi (compresi i film in proiezione speciale), quasi tutti in anteprima nazionale.
Da alcuni anni il Festival dedica la sua apertura al tema dei cambiamenti climatici, e come da tradizione inaugura con Il Punto di Luca Mercalli (giovedì 1 ore 21, sala Cabiria). Ai cambiamenti climatici è dedicato anche il film di chiusura, The Great Green Wall (domenica 4 ore 21, sale Cabiria, Rondolino e Soldati), il nuovo lungometraggio dello statunitense Jared P. Scott – già autore di The Age of Consequences, presentato al Festival nel 2017 – e il film di apertura, Rebuilding Paradise di Ron Howard.
Come nella scorsa edizione, il Festival dedica spazio alle nuove forme di attivismo ambientale, con The Troublemaker di Sasha Snow; Génération Greta di Simon Kessler e Johan Boulanger; Ez, eskerrik asko. Gladysen leihoa di Bertha Gaztelumendi.
L’emergenza ambientale, e in specifico quella climatica, induce in diversi film di recente produzione una riflessione che travalica i limiti della cronaca per porsi interrogativi profondi sul futuro dell’uomo e il suo ruolo nel mondo, sulla sua caducità di specie e sul suo possibile rischio di estinzione oggi avvertiti con maggior consapevolezza. È il caso di FREM. Requiem for Homosapiens di Viera Čakányová; Revelation of Jonah degli antropologi Alexander e Nicole Gratovsky; Vanitas di Mario Brenta e Karine De Villers.
Non mancano nemmeno in quest’edizione i documentari che indagano possibili risposte e soluzioni positive, come Kiss the Ground di Josh e Rebecca Tickell, da anni presenti al Festival con i loro lavori.

Private Business Leaders’ Dinner hosted by President Trump at the Annual Meeting 2018 of the World Economic Forum in Davos, January 25, 2018.
Copyright by World Economic Forum / Benedikt von Loebell

Effetto macroscopico e misurabile dei cambiamenti climatici, il ritiro dei ghiacciai è specificamente al centro di due film che trattano il tema in modo molto diverso: Cinquanta passi di Niccolò Aiazzi, e 66 Metres… Rising Sea Levels dei tedeschi Max Mönch e Alexander Lahl.
Anche in quest’edizione, come nelle precedenti, sono presenti diversi film, di svariate nazionalità, che affrontano il tema del land-grabbing, con Gianni Berengo Gardin’s Tale of Two Cities di Donna Serbe-Davis; Sumercé di Victoria Solano; Máxima di Claudia Sparrow, presentato in collaborazione con Amnesty International.
Ci si sposta in Africa con Amussu di Nadir Bouhmouch. L’acqua è al centro anche di Lords of Water di Jérôme Fritel.
Offre uno sguardo insolito sul problema delle popolazioni a rischio Amazonian Cosmos. Le Voyage des Amerindiens di Daniel Schweizer.
Si torna nelle miniere, ma questa volta dalla parte di chi ci lavora, con Inferru di Daniele Atzeni.
Tornano temi storici come inquinamento e smaltimento dei rifiuti, con Smog Town di Meng Han; The Story of Plastic di Deia Schlosberg; Sh*t Saves the World.
Uno spazio specifico è dedicato al mondo della natura e degli animali, con Pariah Dog di Jesse Alk; Curiosity and Control di Albin Biblom; La via del bosco di Francesca Frigo.
Tre film esplorano le prospettive di cambiamento come vengono considerate e affrontate nei centri nevralgici del potere economico: The Forum di Marcus Vetter; The End of an Era? A Story of Oil Workers di Paloma Yañez e Benjamin Llorens; The Campaign against the Climate di Mads Ellesøe.
Da alcuni anni il Festival dedica un’attenzione specifica all’evoluzione della scienza e delle tecnologie e alle sue ripercussioni. Ne è esempio The Sky Commodified coproduzione internazionale realizzato dalla regista statunitense Maya Shopova e dallo studio Locument.
I cortometraggi
Come ormai da alcuni anni, il Festival ospita una robusta selezione di cortometraggi che in quest’edizione propone 32 titoli, la maggior parte dei quali divisi in sezioni a tema.
Molto corposa, la sezione Ecokids è dedicata alle famiglie, con dodici lavori, quasi tutti di animazione, senza dialoghi e adatti anche ai bambini più piccoli (dai 3 anni in su). La sezione Ecovisioni, tradizionalmente riservata ai cortometraggi sperimentali, presenta nove titoli. Nella sezione Animalia si ritrovano, infine, cinque cortometraggi che esplorano i nostri rapporti con gli altri esseri senzienti del Pianeta.
Altri piccoli film sono riconducibili a temi analoghi a quelli di alcuni lunghi e mediometraggi, mentre altri ancora si focalizzano su realtà e fenomeni molto specifici.
Completano il cartellone proiezioni ed eventi speciali focalizzati principalmente sull tema della sostenibilità.
Il Festival festeggia con una proiezione speciale il decennale di un film torinese, 40% – Le mani libere del destino diretto da Riccardo Jacopino e prodotto dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno.
Il Festival dedica un appuntamento specifico al pubblico delle famiglie con la proiezione di un film di fiction, Sulle ali dell’avventura diNicolas Vanier.
In occasione del Festival, sabato 3 ottobre dalle 17 lo spazio davanti al Cinema Massimo ospiterà l’istallazione
temporanea Ri/Uso a catena. Realizzata durante lo scorso anno scolastico da 70 bambini di due scuole elementari e di alcuni gruppi estivi, l’installazione è costituita da 40 cassette di recupero e 800 pezzi di scarti industriali che mettono in moto una grande “chain reaction” a cui si restituirà poi una terza vita, rimettendo, dopo lo smontaggio, i vari componenti nel ciclo del riuso.
I film online
Online verranno proposti 9 titoli del cartellone. Oltre ai film di apertura e chiusura, Rebuilding Paradise di Ron Howard e The Great Green Wall di Jared P. Scott, la piattaforma streaming MYmovies ospiterà due mediometraggi dedicati all’attivismo ambientale,Génération Greta di Simon Kessler e Johan Boulanger e The Troublemaker di Sasha Snow, e quattro lungometraggi rappresentativi di temi molto presenti in quest’edizione del Festival (i cambiamenti climatici, il ruolo dell’uomo nel mondo e con le altre specie animali, il fenomeno del land-grabbing): Once You Know di Emmanuel Cappellin, Revelation of Jonah di Alexander e Nicole Gratovsky, Pariah Dog di Jesse Alk e Amussu di Nadir Bouhmouch. Completa il cartellone online il film italiano a cui il Festival rende omaggio in occasione del decennale, 40% – Le mani libere del destino di Riccardo Jacopino.
Il Festival in presenza si svolgerà nelle tre sale del Cinema Massimo – Museo Nazionale del Cinema (via Giuseppe Verdi 18, Torino, tel. 011 8138574) a capienza limitata secondo le attuali norme in materia di prevenzione sanitaria.
La sala virtuale sulla piattaforma MYmovies avrà una capienza limitata a 1.000 posti per ciascun film.
L’ingresso e l’accesso al Festival al Cinema Massimo e alla sala virtuale su MYmovies sono gratuiti e a prenotazione obbligatoria. Per i film al Cinema Massimo la prenotazione (per max 2 persone) si potrà effettuare sul sito www.cinemambiente.it.
Per i film online la prenotazione si potrà effettuare sulla piattaforma www.mymovies.it, nell’apposita sezione dedicata ai Festival online e raggiungibile dal sito di CinemAmbiente. I film online saranno diffusi in contemporanea alla proiezione in sala al Cinema Massimo e ciascuno di essi sarà visibile per 24 ore dal momento del rilascio.

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