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Giocare a regola d’arte – Fino al 20 febbraio 2022 al Museo della Ceramica di Mondovì e al Museo Storico Reale Mutua di Torino

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GIOCARE A REGOLA D’ARTE
Il gioco come strumento educativo, di aggregazione, opera d’arte e testimone di vita e memoria
Fino al 20 febbraio 2022
Mondovì, Museo della Ceramica

Il gioco è una cosa seria! La mostra “Giocare a regola d’arte”, inaugurata il 27 ottobre al Museo della Ceramica di Mondovì, ha come tema il gioco: strumento educativo, di aggregazione, ma anche opera d’arte e testimone di vita e memoria.
Il progetto espositivo, curato da Ermanno Tedeschi, in collaborazione con Christiana Fissore, direttrice del Museo di Mondovì, e da Pompeo Vagliani, direttore del MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia) di Torino, fa parte di un programma più ampio, partito nel 2019 da Palermo con la mostra Bimbumbam, che proseguirà al Mann – Museo Archeologico di Napoli, al Negev Museum di Be’er Sheva in Israele e all’Art Museum – Man di Shanghai.
I giocattoli, le opere d’arte, i libri, i fumetti e le fotografie esposti dialogano con gli spazi del Momuc, coinvolgendo i visitatori in un percorso divertente e interattivo alla scoperta del “GIOCARE”, il sapere divertirsi, conservare un gioco, apprezzarlo in tutte le sue forme.
La mostra si articola in sei sezioni:
il gioco come mezzo per tramandare la memoria: Matilde e lospedale delle bambole
il gioco di tornare bambini: la piazza di Mondovì e le bimbe di Margherita Grasselli
arte o gioco? entrambi!
il gioco per diventare grandi: il gioco che educa, il gioco per tornare bambini
il gioco semplice
la stanza dei giochi: il gioco degli adulti
e in alcuni focus specifici: Topolino, Pinocchio, il gioco degli scacchi, il gioco d’azzardo contrapposto al gioco del risparmio.
Una sezione speciale è dedicata alla storia del chiodino Quercetti che, partendo dallo storico Coloredo e passando per il classico Fantacolor, arriva fino all’ultimo nato, il Pixel Art. Il visitatore ha a disposizione migliaia di chiodini colorati ed è invitato ad inserirli in autonomia nelle tavolette traforate appese a muro, al fine di riprodurre l’immagine del gallo, simbolo di Mondovì e del Museo della Ceramica. La figura è composta man mano da ogni visitatore, che diventa artefice di un’opera di Pixel Art partecipata. Bambini e ragazzi, sotto la guida di personale qualificato, possono partecipare ad un laboratorio in cui la creta e i famosi chiodini Quercetti sonoutilizzati per creare inediti mosaici colorati.
Le relazioni tra il gioco e l’arte sono evidenziate da una settantina di opere, che spaziano dalla pittura alla scultura. Particolare attenzione agli artisti che trattano il tema del gioco utilizzando la ceramica come mezzo di espressione. Si va dal raku alla terracotta, dal paper clay, alla porcellana.
La serie di giochi di ruolo provenienti dal Musli prende spunto da una nota e preziosa ceramica Essevi di Enrico Vacchetti (1935 circa) presente al Museo, e raffigurante la bella lavanderina. Il pezzo più interessante è un lavatoio giocattolo italiano di fine Ottocento di produzione artigianale in legno e zinco che, in scala mignon, riproduce un lavatoio reale, perfettamente funzionante: la bimba, giocando, imparava a lavare veramente.
Non poteva mancare il collegamento tra la produzione di servizi di piatti di Mondovì e il gioco molto diffuso del servizio di piatti per le bambole, di cui sono esposti alla Mostra interessanti esemplari. Dal Musli provengono, poi, preziosi volumi francesi, inglesi e italiani di Otto e Novecento che raffigurano bambine intente nel gioco con le bambole.
Altri giochi storici giungono dal Museo Rocca de’ Baldi. Esposte anche le bambole della collezione della lucchese Renata Frediani e alcune Lenci in stoffa e in ceramica.
Fulcro della mostra saranno le proposte didattiche, dove verranno insegnati i valori del bello, della sostenibilità e della consapevolezza delle proprie azioni. Sono previste visite animate, dove l’operatore accompagnerà i genitori e i loro bimbi in una “passeggiata fantastica”, audiovisivi informativi, giochi interattivi, laboratori.
Reale Mutua collabora a un’importante sezione distaccata della mostra, ospitata all’interno di alcune sale del Museo Storico Reale Mutua, in via Garibaldi 22 a Torino. Le opere di Margherita Grasselli, Pietro D’Angelo e Antonio Marciano e gli approfondimenti legati all’ambiente della scuola e a quelli del lavoro, in collaborazione con il vicino Musli, raccontano la stretta connessione esistente tra il mondo dell’infanzia e i concetti di protezione e prevenzione, attraverso visite gratuite e inclusive, come consuetudine del Museo Storico della Compagnia.
Orario: venerdì e sabato ore 15-18; domenica ore 10-18
Biglietti: intero 5 euro, ridotto 3 euro, gratuito fino a 25 anni
Info: tel. 0174 330358, mail iatmondovi@cuneoholiday.com
Ingresso consentito previa esibizione di green pass. Mascherina obbligatoria

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