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Frida Kahlo through the Lens of Nickolas Muray. Fino al 5 giugno alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

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FRIDA KAHLO THROUGH THE LENS OF NICKOLAS MURAY
60 scatti di Nickolas Muray
Fino al 5 giugno
Citroniera di Ponente, Palazzina di Caccia di Stupinigi

Dopo lo stop forzato causa Covid a pochi giorni dall’apertura nel 2020, la mostra è tornata a Torino con un nuovo allestimento e nuovi contenuti.
Per la prima volta in Europa si svela al pubblico la collezione completa degli scatti su Frida di Nickolas Muray, suo amico di lunga data e amante. Su tutti, “Frida Kahlo on White Bench” la foto più iconica, nonché linea grafica della mostra.
Sessanta scatti di Nickolas Muray nei momenti più segreti della vita della Kahlo, per far scoprire a tutto il pubblico la donna che si cela dietro l’artista e conoscerne i segreti. Uno sguardo sulla Frida più intima e ancora sconosciuta, in un percorso fotografico organizzato dall’archivio Nickolas Muray attraverso GuestCurator Traveling Exhibition, LCC.
Il visitatore ha la possibilità di immergersi in un viaggio nei sentimenti e nelle emozioni che hanno caratterizzato la vita dell’artista attraverso le ricostruzioni degli ambienti di casa Azul, come la camera da letto col famoso letto d’arte e di sofferenza e lo studio in cui Frida creava. A completare l’ambientazione la riproduzione degli abiti e dei monili, per mostrare lo stile unico dell’artista, che si esprimeva attraverso un abbigliamento colorato ed accessori importanti di ispirazione etnica e tribale.
Nel percorso espositivo focus sugli amori di Frida, con le lettere originali scambiate con Nickolas Muray e il documentario Artists in Love, in collaborazione con Sky Arte, sulla relazione tormentata con Diego Rivera.

© Nickolas Muray Photo Archive

Molti i contributi multimediali, caratteristica delle produzioni di Next Exhibition, come l’area immersiva posta nel cuore centrale della Citroniera di Ponente, dove il pubblico potrà ammirare dei video prodotti dalla stessa Kahlo.
E nell’area merchandising, la nuovissima esperienza VR per “vedere con gli occhi di Frida”, uno sguardo appassionato nella celebre Casa Azul, grazie alla tecnologia degli Oculus Quest2, di ultimissima generazione.
Special guest, per una mostra nella mostra, l’artista internazionale, di origine messicana, Karla De Lara, considerata oggi la madre dell’iperrealismo della pop art, in un fil rouge che lega passato e futuro, in un’indagine profonda e delicata sull’essere Frida Kahlo. Dopo aver esposto in oltre 36 Paesi nel mondo, la De Lara porta il pubblico alla conoscenza di Frida attraverso l’intimità del suo studio d’artista, cornice concettuale per un ampio corpus di opere; raccogliendo il dolore di Frida e trasformandolo in gioia, per la vita e per la sua terra. L’esibizione dell’artista messicana è a cura della Dottoressa Chiara Candellone Sticca.
L’incontro tra Muray e Kahlo avviene quasi per caso: nel 1923 Nickolas Muray incontrò l’artista messicano Miguel Covarrubias che era venuto a New York con una borsa di studio di sei mesi offerta dal governo messicano. Poco dopo il suo arrivo, Covarrubias iniziò a lavorare per Vanity Fair – rivista alla quale Muray contribuiva da diversi anni con i suoi ritratti di celebrità – e i due diventarono presto amici. Nel 1931 Muray si recò in Messico in vacanza con Covarrubias e sua moglie Rosa. Poiché Covarrubias era stato uno studente di Diego Rivera, era inevitabile che Frida Kahlo e Nickolas Muray si incontrassero. Ed era altrettanto inevitabile che il magnetismo unico di Frida conquistasse Nickolas. I due iniziarono una storia d’amore che continuò e si spense per i successivi dieci anni e un’amicizia che durò fino alla sua morte, nel 1954.
Le fotografie che Muray realizzò nel corso di questa relazione, che coprono un periodo che va dal 1937 al 1946, ci offrono unaprospettiva unica, quella dell’amico, dell’amante e del confidente. Al tempo stesso mostrano le qualità di Muray come ritrattista e come maestro della fotografia a colori, campo pionieristico in quegli anni. In questa maniera scopre il meglio di Frida svelandolo al mondo, mettendo in luce anche il profondo interesse della donna per la sua eredità messicana, per la sua vita e per le persone più importanti con cui amava condividere il suo tempo.
Le immagini, nate dal rapporto professionale e personale tra i due, si sono fatte strada nella cultura popolare, attraverso i più diversimedia, e hanno influenzato profondamente la visione che il pubblico ha di Frida. Sono diventate un’icona, la prima immagine che ci viene in mente quando si pensa alla pittrice messicana. Sono parte integrante della comprensione di chi fosse Frida Kahlo come individuo dietro l’opera d’arte.
La mostra racconta, seguendo la cronologia delle fotografie di Nickolas Muray, il percorso professionale e personale di Frida Kahlo, a partire dagli scatti del 1937 a Tizapan in Messico, per chiudere con quelli del 1948 a Pedregal e Coyoacan. In questo lasso di tempo nascono alcune delle foto più importanti mai fatte a Frida Kahlo, come quelle realizzate nel 1939 nello studio di Muray e nel 1946 a New York, esposte in mostra come a ricostruire un album fotografico di famiglia.
Orario: dalla domenica al venerdì ore 10-18, sabato ore 10-20. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Biglietti: Intero: 16 €, Ridotto generico (over 65, under 12, partner convenzionati, studenti universitari) 14 €, Ridotto gruppi/cral (minimo 20 persone) 10 €, Ridotto scuole (minimo 15 alunni) 8 euro, Open (visitare la mostra in un giorno di apertura, senza decidere la data precisa al momento dell’acquisto, ideale nel caso si regali il biglietto per la mostra) 18 €. I bambini al di sotto dei 6 anni entrano gratuitamente.
Info: www.fridatorino.it FB @fridakahlotorino IG @frida_kahlo_torino

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