Dissacrante, enciclopedico, Grand Vieux di Marina Rota Certi baroni… Le frecciate più velenose di Gorlier erano dirette ai baroni universitari, detentori di un potere straordinario, nonostante insegnassero “solo tre ore alla settimana”, ai loro intrallazzi e manovre di corridoio per assegnare una cattedra. L’intenzione del giovane Gorlier era laurearsi in Francesistica con Ferdinando Neri, e fu l’evasività dello stesso Neri a fargli invece chiedere la tesi a Federico Olivero. L’argomento proposto dallo studente era T. S. Eliot; scrittore del quale, secondo Gorlier, il relatore – che aveva gli rifiutato la tesi su Whitman a Pavese – ignorava perfino l’esistenza. Il…
Autore: Marina Rota
Incontenibile, dissacrante, enciclopedico: in ricordo di Claudio Gorlier di Marina Rota Compariva sulla porta della sua bella casa all’ultimo piano di via Valfrè, arredata da libri e collezioni di oggetti indiani, africani e americani, immersa nell’atmosfera dei ricordi di una vita e in un silenzio invidiabile, interrotto solo dalle note del Silenzio che provenivano dal cortile della caserma Cernaia. Entrata nel salotto, sprofondavo in una poltrona verde un po’ vissuta, di fianco a lui, asfissiata per ore dalle sigarette e dai sigari che Claudio fumava ininterrottamente, ragione per la quale mi invitata ad accomodarmi vicino a un vecchio macchinario da…
Rosa Mogliasso, o del piacere creativo di Marina Rota Lei si definisce “alta bruna e indolente”; ma non conviene farsi ingannare dai suoi movimenti felpati, che sono quelli di un felino pronto all’attacco. L’indolente Rosa scrolla la massa di capelli scuri, in pantaloni alla corsara e romantica camicia bianca con jabot di pizzo che la rendono simile a un’eroina d’altri tempi. E sorride: il suo primo giallo, L’assassino qualcosa lascia,premio Bancarella 2010, arrivato alla settima ristampa, è stato rappresentato come pièce al teatro Baretti, con adattamento della stessa autrice e la direzione e la partecipazione di Davide Livermore. Commenta Rosa Mogliasso:“Fu ascoltando Livermore recitare la…
Una passeggiata gozzaniana di Marina Rota Quando al tramonto – ”l’ora antica torinese” – si avverte un po’ di malinconia per la fine del giorno e per l’ineluttabile fragilità delle cose, è quasi impossibile per una torinese a passeggio per certe vie non pensare al poeta legato a Torino da un intimo affetto, che lasciò traccia della sua presenza e della sua opera in tanti suoi luoghi e in una memoria comune che, anziché estinguersi, pare ravvivarsi nel tempo. Guido Gozzano, figlio dell’ingegner Fausto e della sua seconda moglie Diodata Mautino (nota in gioventù come “la piccola Duse del Canavese”…
Silvio Giacchero Dompé, chirurgo plastico di Marina Rota Quando entri un po’ intimidita nel suo studio, diventi subito la protagonista di un défilé: lui, dalla sua scrivania, sta già analizzando falcata, silhouette, espressione e portamento, cercando di intuire chi tu sia prima ancora di parlarti. E intanto, per metterti a tuo agio, ti lancia un saluto con la sua bella voce profonda: “Ma che cosa potrò mai fare per lei?”. Poi, il dottor Silvio Giacchero Dompè sta ad ascoltarti come pochi sanno fare. Alleggerisce con una battuta, condivide un’osservazione; e intanto il suo sguardo scorre sulla tua epidermide, ma scruta nel profondo,…
Una sbirciatina dietro le quinte del Regio di Marina Rota Gli orchestrali nel golfo mistico accordano gli strumenti; e i melomani del Regio, affondati nelle poltroncine rosse, si godono a occhi chiusi l’armoniosa dissonanza che prelude all’inizio dell’avventura lirica, e pare dar voce alle contrastanti sensazioni che vivono in quel momento i cantanti prima di entrare in scena. Vietato, com’è risaputo, pronunciare il vocabolo “auguri”, mentre regna sovrana la parola che inizia per ‘m’ e che tutti si scambiano ad alta voce. C’è chi stringe per l’ultima volta il peluche portafortuna, o calpesta un chiodo storto, chi si fa il segno…
Il Nietzche torinese di Anacleto Verrecchia di Marina Rota Primo aprile 2000: un articolo-shock di Anacleto Verrecchia mi fa sobbalzare sulla poltrona: il noto filosofo, studioso di Nietzsche, Schopenhauer e Giordano Bruno comunica da New York il ritrovamento di una lettera confidenziale spedita all’americano Karl Knorts, storico della letteratura, da Nietzsche, durante il suo soggiorno torinese del 1888, noto ai più solo per quell’abbraccio al cavallo, simbolo del collasso psichico del cantore di Zarathustra. Col suo solito rigore filologico, Verrecchia illuminava di una luce sorprendente la figura dell’austero Nietzsche: quella di uno sciupafemmine predatore di alcove. La fortunata? Nientemeno che…
Cent’anni di lavoro per le pari opportunità culturali di Marina Rota Una mattina di primavera del 1911 la giovane insegnante Lisetta Ciaccio cullava pensieri nuovi, mentre percorreva i soliti passi verso la scuola normale Maria Laetitia istituita 30 anni prima dal Ministro Casati per preparare le ragazze a diventare maestre delle nuove generazioni italiane. Diventare maestra costituiva l’unica via di riscatto culturale per le adolescenti di allora, la cui preparazione era limitata al necessario per diventare brave mogli e madri, per assolvere gli impegni domestici e quelli mondani: ricevere con grazia, sostenere una conversazione che non toccasse argomenti impegnativi (politici,…
Ciclisti da marciapiede, o della maleducazione a pedali di Marina Rota Il padre ciclista ha una folta barba scura, gli occhialini da intellettuale, casco da guerriero metropolitano, qualche chilo in più e l’espressione pervicace di chi si sente nel giusto. Il figlio ciclista è sui sette anni, casco sui capelli rossi e guarda il padre come lo si guarda a quell’età: un eroe che gli sta insegnando a vivere. Pedalano veloci, appaiati, sul marciapiede angusto di corso Unità d’Italia. Mi scanso, ma il manubrio della bicicletta paterna mi urta il fianco. Cercando di controllare la reazione, data la presenza del…
La “Baretti Opera House” sempre al completo per il ciclo verdiano e le maratone mozartiane di Marina Rota Scroscia la pioggia in un primo pomeriggio che pare d’autunno, anziché di incipiente primavera. Sono le 15,20 e fra dieci minuti al Cine-Teatro Baretti verrà proiettato il Dvd del Trovatore di Verdi, nell’edizione del Metropolitan con Luciano Pavarotti e la direzione di James Levine. Si tratta del diciottesimo appuntamento del ciclo intitolato Viva Verdi, Giuseppe!, opera omnia verdiana in ordine cronologico, con il quale il Baretti sta rendendo omaggio, in occasione del 150°, a Verdi compositore ma anche a Giuseppe, uomo di campagna, che, spinto oltre…