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Una ricetta in cassaforte – di Valentina Roberto

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I Bicciolani della Real Casa

di Valentina Roberto

La ricetta originaria dei veri Bicciolani, simbolo della tradizione gastronomica vercellese, rischia di giacere al fondo di una cassaforte con la conseguente probabilità di non poter più gustare quella originale pastafrolla arricchita di spezie che tanto affascinò la Real Casa al punto da proclamare il prodotto, nel lontano 1903, patrimonio unico ed irrinunciabile della tradizione cultural-gastronomica piemontese.
Ma facciamo un passo indietro: la nascita del Bicciolano risale al 1803, anno in cui Carlo Provinciale inventò dei biscotti in cui la pasta frolla si impreziosisce del sapore di una miscela segreta di spezie, il cui aroma fa subito innamorare tutti i vercellesi, e non solo. La ricetta originale passa nella prima metà del XX secolo da Margherita Flecchia, pronipote di Provinciale, a Vittorio Rosso: “Da qui la storia del Bicciolano,spiega il figlio Giampiero Rosso, si intreccia agli avventurosi trascorsi di mio padre che, dopo un primo periodo di attività nella piccola e storica pasticceria di via Verdi, viene chiamato alle armi affrontando il secondo conflitto mondiale nel deserto dell’Africa, dove ha conosciuto anche la prigionia”.
Addirittura Rosso raccontò di come, durante le sere passate a far da sentinella, spesso pensava al metodo per arricchire il gusto ed esaltare le spezie di questo particolare biscotto: forse, proprio in quegli anni di sofferenza, la passione per la cucina e la gastronomia fu la sua salvezza. Al suo ritorno a Vercelli, Vittorio Rosso riprende la produzione dei Bicciolani “e sono proprio questi gli anni d’oro dell’attività di mio padre”, continua Giampiero. “Infatti dopo la guerra si dedicò ininterrottamente alla creazione del dolce vercellese seguendo la ricetta originale fregiata del titolo “di patrimonio della gastronomia piemontese” da parte della Real Casa”.
Anni gloriosi, colmi di soddisfazione e di successo: per decenni Vercelli può vantare una produzione di assoluto prestigio, tanto che anche la maschera del carnevale storico vercellese prende il nome di “Bicciolano”.
L’idillio continua fino al 1992, anno in cui Vittorio Rosso cessa l’attività, vendendo macchinari e attrezzature; ma serba la preziosa ricetta del Bicciolano, rifiutando numerose offerte di ditte esterne per preservarne la piena identità vercellese. “Ormai è da troppi anni, spiega Giampiero Rosso, che questa ricetta non viene più utilizzata. Nessuno, tranne me, sa le dosi e gli ingredienti per realizzare il vero Bicciolano… neppure mia moglie. Ma il fatto più desolante è che al momento nessun vercellese sia venuto a domandare che fine abbia fatto la ricetta originale. Chissà, magari ci siamo scordati del loro vero sapore”. Attualmente numerose pasticcerie cittadine offrono a turisti, e non solo, la rivisitazione di questi biscotti dall’inconfondibile gusto speziato, ma nessuna produce il prodotto originale.
Purtroppo, continua Rosso, nessun pasticcere né tantomeno alcun appassionato mi ha chiesto di poter comprare la ricetta. È un vero peccato non tramandare questo particolare gusto della nostra terra, ma al tempo stesso non ho alcuna intenzione di rivelare il metodo di produzione, né tantomeno di offrirlo a chi non vuole tenere la produzione nel Vercellese. Nella cassaforte, seppur non venga utilizzata, la ricetta viene ancora protetta dagli stravolgimenti gastronomici odierni: io sono alla ricerca di un vero amatore della cultura del territorio e, al di là del valore economico, la donerò nelle mani di chi dimostrerà una vera passione”.
E qui si potrebbe chiudere il primo capitolo della storia dei Bicciolani: da biscotti reali al buio di una cassaforte di Vercelli.
Ma l’ultima parola è ancora da scrivere. Infatti, l’appello di Giampiero Rosso non è rimasto inascoltato: dopo il Salone del Biscotto andato in scena a Caresanablot nel novembre 2010, un altro vercellese, attualmente proprietario di una casa di torrefazione, ha potuto riscoprire la vicenda della ricetta dei Bicciolani. Una storia da far rinascere e, perché no, da usare per far crescere un’attività. “È un peccato sapere che i biscotti che mangiamo a merenda, accompagnati da una buona tazza di tè, non sono gli autentici Bicciolani, spiega Sandro Alessio, vercellese interessato all’acquisto della famosa ricetta, perciò l’obiettivo è quello di recuperare l’antica maniera di produzione dei dolci e restituire ai nostri concittadini e a tutti coloro che fanno tappa a Vercelli, il tradizionale gusto di quei biscotti in pasta frolla arricchiti da spezie provenienti da luoghi lontani”. Forse, i sapori tipici del luogo hanno una speranza in più di essere tramandati grazie all’apertura di una nuova pasticceria, pronta a far rivivere la ricetta tanto cara alla Real Casa. “Il nostro desiderio è poter accedere alla ricetta originaria e farla rivivere nella nostra città. Mia moglie, conclude Alessio, a breve aprirà una pasticceria e poterci fregiare del marchio “Bicciolani della Real Casa”, oltre ad essere un fatto d’orgoglio, donerà alla merenda dei vercellesi quel sapore antico di un tempo che fu”.

Questo articolo ha ricevuto una menzione alla IV edizione del Premio Piemonte Mese, Sezione Enogastronomia

Immagine tratta dal web 

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