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La pinacoteca di Voltaggio – di Giulia Dellepiane

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Tesori semi-nascosti in provincia di Alessandria

di Giulia Dellepiane

Spesso le cose più preziose sono piccole e sfuggono ai più. Come la collezione della Pinacoteca di Voltaggio, in provincia di Alessandria, che dipende dal Museo dei Beni Culturali dei Cappuccini di Genova. Duecentocinquanta opere tanto belle da far venire la sindrome di Stendhal, custodite in un piccolo monastero grazie al gusto e agli intenti pedagogici di un frate cappuccino vissuto due secoli fa. “Sono opere a carattere sacro di autori piemontesi, lombardi e liguri che vanno dal ‘500 al ‘700, spiega Luciano Bisio, presidente dell’Associazione voltaggio-1  “L’Arcangelo”, che si occupa di valorizzare e rendere fruibile al pubblico la collezione, ma prevalentemente si tratta di quadri genovesi barocchi. Li ha raccolti tra il 1870 e il 1900 Pietro Repetto, che era il padre guardiano, nonché il confessore di una grande benefattrice dell’epoca: Maria Brignole Sale de Ferrari duchessa di Galliera, che con la sua generosità rese possibili gli acquisti”.
Com’è possibile che padre Repetto sia riuscito a mettere insieme una collezione tanto grande?
Lui voleva dare un messaggio pedagogico ai confratelli e ai fedeli, per cui il tema conduttore della raccolta erano la Passione di Cristo e le Stigmate di S. Francesco d’Assisi. Comprava opere dismesse da chiese chiuse, o vendute perché era cambiato il gusto. La duchessa lo sostenne in quest’intento benefico.
Stiamo parlando di una donna che apparteneva ad una delle famiglie più importanti di Genova…
Certo. Il Convento di Voltaggio, che era stato espropriato dai Napoleonici, nel 1821 fu comprato all’asta da Andrea De Ferrari, suocero della duchessa di Galliera. Lui lo restituì ai frati mantenendone la proprietà. Dopo di lui passò al figlio Raffaele e alla morte di questi rimase alla vedova, cioè appunto alla duchessa, che nel 1880 lo fece restaurare completamente. Suo figlio Filippo però rifiutò il titolo nobiliare e si allontanò dalla famiglia, quindi i Galliera, non avendo più eredi, iniziarono una lunga serie di opere benefiche. Per dare un’idea della grandezza delle donazioni, la duchessa regalò ai genovesi i palazzi Rosso e Bianco, oggi Patrimonio Unesco, con gli arredi e le collezioni di quadri della sua famiglia. Anche l’ospedale Galliera fu costruito per volere della duchessa ed è tuttora uno dei più grandi di Genova.
Quali sono i pezzi più pregiati della Pinacoteca?
Ci sono molte opere soprattutto di autori genovesi tra i quali Luca Cambiaso, Bernardo Strozzi (che in gioventù fu frate cappuccino), Gioacchino Assereto, Giovanni Benedetto Castiglione detto Il Grechetto e Sinibaldo Scorza, originario di Voltaggio nonché primo pittore naturalista del ‘600 genovese.
Qualche esempio?
Cito due opere: il Cristo portacroce dello Strozzi rappresenta Cristo vestito di porpora che sorregge la croce. Si tratta di un quadro molto particolare, perché Cristo è come sfigurato dal dolore: le sue labbra sono livide e lui sembra un morto. Strozzi lo ha dipinto con pennellate un po’ mosse e molto espanse, fluide; sembra un quadro moderno, quando invece ha 400 anni. Il Cristo confortato dagli angeli dello Scorza è bellissimo e gioioso perché raffigura Cristo che, dopo il digiuno dei quaranta giorni nel deserto, viene servito dagli angeli e sullo sfondo si vede questo paesaggio in cui la natura è in risalto e che parrebbe raffigurare il paesaggio di Voltaggio dell’epoca. Pare che questo quadro sia stato commissionato dai Cappuccini per il refettorio nel 1628 circa.
In che stato è la collezione oggi?
La maggior parte delle opere è in buono stato ed è stata restaurata di recente dalla Sovrintendenza, ma un buon numero deve essere risanato. Mancano anche gli spazi espositivi, perché ne sono esposte solo cento. Dal 1987 i Cappuccini, che oggi sono i proprietari del monastero, lo hanno abbandonato lasciando solo un custode, per cui la nostra associazione “L’Arcangelo” sta cercando di ottenere di esporre le opere anche nelle ex celle dei frati.
Avete anche dei limiti per l’orario di apertura?
Sì perché sono gestiti da noi volontari assieme al Comune di Voltaggio. Riusciamo a garantire solo da maggio a settembre le domeniche e i giorni festivi al pomeriggio dalle 15:30 alle 18:30. Inoltre apriamo anche durante altre festività come quelle natalizie: insomma quando abbiamo tempo libero e facendo dei sacrifici. Per gruppi su prenotazione riusciamo anche ad aprire fuori dagli orari stabiliti.
Sappiamo che è  poco, ma di più come volontari non riusciamo a fare. Abbiamo anche cominciato da pochi anni perché il convento è stato chiuso per lungo tempo e abbiamo dovuto convincere la proprietà a riaprire”.
Quanti visitatori ha la Pinacoteca ogni anno?
Come pubblico siamo circa sulle 1500 persone all’anno e nel 2011 rispetto al 2010 abbiamo avuto un aumento del 20% che ci ha molto soddisfatti. I turisti inizialmente erano solo alessandrini, ma ora, anche grazie alla pubblicità e agli eventi che la nostra associazione organizza, sta aumentando il pubblico proveniente da Genova e qualcuno viene anche da Milano. Infatti organizziamo anche eventi culturali e musicali per valorizzare il luogo. I concerti si tengono nella chiesetta lignea che ha una buona acustica. Per chi fosse interessato tutte le informazioni sulla Pinacoteca, i suoi orari e gli eventi si possono trovare sul sito www.pinacotecadivoltaggio.it che è sempre aggiornato.

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