Scopro, capisco e agisco
di Gabriella Bernardi
Dal suo esordio i visitatori sono costantemente aumentati, anche da fuori Piemonte, così come i pezzi esposti, ovvero le macchine della divulgazione, nate anche dalla collaborazione con le realtà del territorio, e sono anche stati realizzati dei laboratori tematici permanenti in alcune scuole della provincia. Attualmente la sua sede centrale è in fase espansiva per poter ospitare ulteriori sezioni e laboratori e, come mi fa notare il direttore, oggi è uno dei pochi musei regionali che vanta l’accredito dello standard museale.
Varcato l’ingresso del centro e lasciando alla curiosità dei lettori il funzionamento dei lunghi tubi blu che scendono lungo la facciata (perché anch’essi fanno parte della collezione, come pure le piante che si trovano al pian terreno provviste di sensori) noto una nutrita scolaresca nella zona del “piccolissimo”. I giovani animatori sono sempre presenti, mi spiega Carlo Degiacomi, che è stato anche giornalista radiofonico e quindi dà il giusto peso alla comunicazione, sia per le visite guidate, sia per quelle individuali del pubblico generico. Ci tiene a sottolineare che sono selezionati e formati per compiere il delicato compito di divulgatore scientifico, purtroppo non sempre giustamente considerato in altre strutture come a volte capita di constatare; ora, infatti, stanno accogliendo dei vivaci visitatori e utilizzano in modo ludico un articolato exhibit, non solo multimediale, per svelare poco alla volta mondi insospettati ai nostri occhi come le cellule, le molecole e gli atomi.
Osservando l’interattività che si produce, ben diversa da quella che si potrebbe ottenere in un’aula scolastica, si potrebbe riassumere la filosofia che anima questo luogo citando un antico proverbio cinese: “Se ascolto, dimentico; se vedo, ricordo; se faccio, capisco”. E su questa via gli altri argomenti che si possono incontrare sui quattro livelli dell’edificio toccano la viva attualità come l’energia, i trasporti e la mobilità, i rifiuti, l’acqua, l’alimentazione, i cambiamenti del clima, il suolo, l’aria. Volete sapere quante onde elettromagnetiche sono prodotte dagli elettrodomestici di casa? Al piano superiore attraversando la ricostruzione di un’abitazione si scopre in modo interattivo l’entità dell’elettrosmog, poi si può “sentire”, in sicurezza, l’elettricità, toccare le nuvole, azionare una centrale termoelettrica, vedere l’elettrolisi o la fotosintesi clorofilliana in azione. E ancora, si può comprendere cos’è un termovalorizzatore, imparare a leggere la vita di un albero attraverso gli anelli del tronco, ma anche decifrare le etichette dei detersivi.
Per non parlare del il connubio fra tecnologia e arte: artisti famosi come Ugo Nespolo, Piero Gilardi, Corrado Bonomi e altri si sono cimentati nella realizzazione di opere, magari partendo da materiali di riciclo, esposte nelle sezioni o nel parco; e ci sono anche attori (come Luca Regina) che si esibiscono nei filmati multimediali.
Gli adulti sono i primi ad essere sorpresi di poter imparare o approfondire aspetti della vita quotidiana di cui magari non sospettavano nemmeno l’esistenza, e che a volte hanno poi imparato a cambiare certe abitudini; così si sono creati tour appositi, durante i quali bambini e adulti vengono “consegnati” separatamente al personale interno per intrattenimenti paralleli.
Tuttavia, conclude il direttore, qui nessuno pretende di imporre o di educare; l’intento è piuttosto di lasciare dei consigli scaturiti dalla conoscenza su come funzionano i processi che avvengono sul nostro pianeta. In fondo, nonostante si stiano scoprendo ogni giorno nuovi corpi celesti, il nostro al momento rimane ancora l’unico pianeta noto ad essere abitato, e imparare a conoscerlo è sempre una sorpresa a tutte le età.
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