Nuok.it, il blog dove i nomi delle città si scrivono come si pronunciano
di Roberta Arias
Un’idea che parte da New York, la città dove tutto è possibile. Un cervello esplosivo come quello di una giovane astigiana che, abbagliata dalla Grande Mela, ha pensato di fondare un blog per italiani all’estero.
L’idea, racconta, si rafforza dopo il viaggio: è stata una bella esperienza vivere là, è proprio come si vede nei film. New York è fantastica, anche se viverci non è facile: ho deciso che mi sarei trasferita là per qualche tempo e così ho fatto, ci ho vissuto per due anni. Nuok è nato lì come un progetto, un sogno”.
La squadra parte, prima in quattro, Alice compresa, lo scrittore, il fotografo, l’esperto new media, e presto si aggiungono due nuove ragazze: oggi, i redattori sono quaranta. Sono quasi tutti italiani che vivono all’estero e s’incontrano su Nuok per condividere il piacere di una brioche in un caffè di New York, uno sguardo nel quartiere artistico di Amsterdam, le luci di uno spazio espositivo a Francoforte o il tocco di design a Barcellona.
Il blog cresce e diventa un magazine seguito da tanti ragazzi che scrivono da diverse parti del mondo, commentando luoghi nascosti, lontani dalle mete turistiche. Nuok è un contenitore di emozioni, di vita vissuta oltre i confini geografici, di giovani talenti, d’immagini che catapultano la fantasia da una parte all’altra del mondo.
Alice Avallone si muove nel paese di Nuok per coordinare, dare input, creare sinergie da un emisfero all’altro del globo. Per diventare un urban reporter occorre innanzitutto lo spirito Nuok: essere capace di creare qualcosa di bello anziché lamentarsi, reagire alla crisi dimostrando di valere, di saper fare, di voler esserci. Poi si segue l’iter (il Nuok program) per entrare nel magazine: si tratta di una selezione vera e propria, con precise indicazioni sul materiale da inviare e regole altrettanto puntuali per essere scelti.
Sono cinquemila i visitatori unici al giorno sul sito, circa tremila i follower su Twitter e oltre quindicimila i fans su Facebook: al click si entra e subito si avverte quello stile dell’italiano all’estero che parla con tutti, trasmette la sua vitalità attraverso la scatola web per arrivare dritto al cuore dell’utente.
La faccia di Nuok è rosa e bianca la faccia di Nuok, per camminarci dentro c’è una cartina, bisogna orientarsi e decifrare i segnali. Guidati da una miscela metropolitana di sensazioni si viaggia da una città all’altra assaporando il gusto della scoperta che nutre l’anima sognatrice di ognuno di noi.
Sul pianeta di Nuok le parole si scrivono come si pronunciano in inglese: le città sono le sitis, i nomi diventano Amdam, Borlin, Chioto, Lannon, Francfurt, Messikositi, Milan, Pistojah, Rroma, Sciangai, Sidnei, Stambul, Stoccolm, Turin, Vancuver e Venessia. Per esplorare basta seguire le sezioni tematiche: Urban Safari (Racconti di quartieri, strade, percorsi), Coolture (Report di mostre, monumenti, chiese e tutto ciò che è arte e cultura), Let’s Eat (locali dove mangiare a pranzo o cena), Coffee Time (i posti dove fare colazione o merenda), Wish Bag (Recensioni di negozi) e By Night (dove uscire la sera).
Nuok non ha alcun guadagno: i modesti ricavi pubblicitari coprono giusto le spese per il mantenimento del sito e la stampa di biglietti da visita. Però vanta numerosi premi italiani e internazionali in concorsi di creatività e comunicazione digitale: vince il primo premio dell’eContent Awards Italy e al Libero Mobile Awards, arrivando finalista al World Summit Youth Award di New York.