Esplorare gli “insoliti panorami” di Torino
di Giovanni Andriolo
Modi di dire abituali di cui ignoriamol’origine, strade che attraversiamo tutti i giorni, senza sapere che sono state teatro di eventi storici. Questo e molto altro ancora si sono impegnati a raccontare, ai torinesi e non solo, Francesca e Fabio, accompagnatori turistici di cuore e di professione, meglio noti come “Guide Bogianen”.
Il mezzo? Percorsi guidati nella città di circa due ore all’interno delle diverse anime di Torino, raccontando per aree tematiche non solo gli aspetti noti, ma anche le curiosità e le iniziative che fanno vivere oggi una città in profondo mutamento.
Già dal nome si capisce che le nostre guide sono tutto un programma: le radici piemontesi si fondono con una filosofia di fondo che invita gli ospiti dei loro tour guidati a rilassarsi, a godere dei piaceri della città con calma e con gusto ed è un riferimento storico alla battaglia dell’Assietta, nel 1747, quando il conte di Bricherasio, alla testa di un esercito sabaudo di gran lunga meno numeroso rispetto ai soldati francesi assedianti, rispose all’ordine di ritiro arrivato da Torino: “Dite a Turin che da sì nojàutri bogioma nen” (“Dite a Torino che noi da qui non ci muoviamo”).
Tra percorsi nei principali quartieri della città, visite a piccoli atélier emergenti o alle piole storiche di San Salvario (con relativa degustazione), tour nella Torino romana e nei luoghi dello sviluppo industriale, tra il Lingotto e Mirafiori, i Bogianen fanno riscoprire, ai visitatori e ai torinesi stessi, pezzi di storia che i più grandi hanno a volte dimenticato e i più piccoli dovrebbero conoscere.
I Bogianen riescono a proporre la città in una forma spensierata ma consapevole, piacevole ma scientifica, attraverso il contatto diretto con chi vive e fa vivere Torino tutti i giorni.
Come la passeggiata sulla via del Vermouth, l’aperitivo nato a Torino e diventato celebre in tutto il mondo. Il percorso parte dalle vicinanze di piazza Castello, dove il signor Carpano, nel 1786, inventò nel suo negozio la ricetta e dove – ve n’eravate mai accorti? – esiste una targa commemorativa dell’evento, per terminare con una degustazione nelle moderne vermoutherie della città, popolate nelle serate di movida. O come il tour nella Torino industriale del Lingotto, la struttura che Le Corbusier nel 1923 cita nel suo trattato Vers une architecture come esempio di soluzione architettonica innovativa, dopo aver provato di persona l’autodromo sul tetto.
L’importanza del territorio piemontese, recentemente riconosciuta anche dall’Unesco, e le notevoli manifestazioni che negli ultimi tempi si svolgono a Torino, sono opportunità che l’economia cittadina e regionale non deve perdere. Ne è convinto Fabio, secondo cui l’afflusso di visitatori che questi eventi garantiscono deve essere l’occasione per costruire un percorso di crescita, culturale ed economica. Il fatto che il Salone del Gusto, ad esempio, porti in città decine di migliaia di visitatori non è soltanto un’occasione di guadagno per operatori alberghieri e ristoratori: eventi come questo devono diventare un inizio, il modo per raccontare al visitatore il territorio e invogliarlo ad approfondire, a ritornare, ad innamorarsi. Per gli abitanti invece può essere un’occasione di riscoperta delle proprie origini e della propria storia. In questo senso, i Bogianen rendono professionisti come Francesca e Fabio, e con loro tanti altri, veri e propri ambasciatori di Torino e del Piemonte.
E se anche voi, esplorando le facciate dei palazzi di via Silvio Pellico, all’angolo con via Madama Cristina vi emozionerete vedendo sotto un terrazzino al secondo piano un grosso pipistrello bianco che mai avevate notato, non c’è dubbio: dai Bogianen avete ancora tanto da imparare!
Questo articolo ha vinto il terzo premio all’ottava edizione del Premio Piemonte Mese, Sezione Enogastronomia, Economia, Ambiente