Per chi ai libri non vuole rinunciare
di Mariarosa Loddo
I libri si scrivono, ma non si leggono. Per spiegare la crisi dell’editoria, che da tempo non naviga in buone acque, basterebbe questa constatazione. Dunque italiani popolo di poeti, ma non di lettori? I dati non lasciano dubbi: secondo l’indagine Istat relativa al 2014, la quota di lettori è scesa dal 43% dell’anno precedente al 41,4%. Sud e Isole sono in svantaggio rispetto al resto del Paese, con percentuali rispettivamente del 29,4% e del 31,1% della popolazione che legge.
La cultura, certo, non passa esclusivamente dal libro, eppure è innegabile che laddove questo venga meno, sparisca anche una fetta considerevole di sapere. Lo sa bene chi legge, il quale, malgrado appartenga a una minoranza nel nostro Paese, non si stanca di promuovere, diffondere e condividere il valore imprescindibile della lettura.
Ad esempio, c’è un posto ad accesso gratuito in cui si è liberi di leggere tutto l’anno. Anzi, di posti così in Piemonte ce ne sono 1430: si tratta delle biblioteche, che, malgrado la loro diffusione capillare, sembrano non intonarsi al nostro tempo se si pensa che si basano su principi quali condivisione e gratuità, evidentemente trascurati dalla società in cui viviamo. Per questo sottolineare la presenza di queste strutture sul territorio equivale a un invito a riflettere sulla ricchezza dei servizi messi a disposizione. Senza dimenticare che le biblioteche continuano a esistere malgrado i tagli alla spesa pubblica non le abbia risparmiate. Sempre secondo l’OCP, a usufruirne maggiormente sono i centri medio-piccoli, ovvero lì dove l’offerta culturale è più limitata, ma dove evidentemente un libro risulta irrinunciabile.
In ogni caso, che ci si trovi in un contesto metropolitano o in uno di minore estensione, quando si chiude un libro capita di volersi confrontare con altri sulle stesse pagine, sull’onda di un desiderio che è alla base dei gruppi di lettura. A offrirne un’ ampia scelta è il Circolo dei Lettori, fondato prima a Torino e recentemente a Novara. Nel capoluogo piemontese è presente dal 2006 ed è diventato ormai una realtà culturale affermata e riconosciuta, di cui da quest’anno possono godere anche i novaresi. In entrambe le sedi si tengono gli appuntamenti in cui ci si può riunire per seguire, sotto una guida esperta, percorsi di lettura organizzati attorno a specifici autori, tematiche o storie. Varie sono anche le possibilità di frequenza, a cadenza mensile o settimanale. Per non perdere di vista il piacere e la condivisione della lettura.
D’estate ci pensa Barolo a ricordarcelo, con la fortunata combinazione di arte ed enogastronomia del festival Collisioni. Giunto alla sua settima edizione, l’evento propone, accanto a degustazioni e concerti, incontri con scrittori di fama internazionale. Il piccolo comune nelle Langhe, in cui si produce l’omonimo vino, ha visto di anno in anno crescere il numero di visitatori in occasione del festival. Durante l’edizione del 2014, Philippe Daverio, trovandosi di fronte una nutrita platea accorsa per assistere al suo intervento, ha mostrato tutto il suo stupore per l’inaspettata affluenza. Piacevolmente sorpreso, ha definito il pubblico “una squadra d’assalto” che aveva sfidato la calura estiva per arrampicarsi su fino a quel paesino per fare il pieno di cultura. Difficile dargli torto, altrettanto arduo ignorare una costante di Collisioni che rappresenta un segnale incoraggiante: il fatto che il suo pubblico sia costituito per larghissima parte da giovani. Un dato più che positivo per un festival che è anche letterario.
Decisamente in minoranza, in nessun caso abbandonati a se stessi: così appaiono i lettori irriducibili. In Piemonte sicuramente non mancano né i luoghi né le occasioni per soddisfare la loro sete di storie e parole. In città o in campagna, in estate o in inverno, gratis o con una spesa mai eccessiva: le proposte incontrano ogni esigenza. Inoltre risultano ancora più ricche perché promettono esperienze di lettura che si contraddistinguono per due valori aggiunti: il risalto dato al territorio e la riscoperta di una certa coesione sociale. E chiunque si unirà ai lettori piemontesi, non potrà che essere partecipe di questo straordinario connubio.
Questo articolo ha ricevuto una menzione alla IX edizione del Premio Piemonte Mese, Sezione Cultura