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MU.Fant, il Museolab del Fantastico e della Fantascienza – di Gabriella Bernardi

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MU.FANT
Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino

di Gabriella Bernardi

Se fosse in America avrebbe un edificio futurista, varie facoltà collegate e soprattutto sponsor. In Asia sarebbe anche sede permanente dei ritrovi cosplay dei personaggi dei film e dei manga Giapponesi, mentre in Inghilterra… ma qui effettivamente hanno già diverse realtà anche dedicate a Harry Potter. Noi invece siamo a Torino, di fronte ad una ex scuola nella periferia nord.
All’ingresso fa bella mostra la riproduzione di un velivolo spaziale. L’impatto è veramente insolito dato il luogo circondato da urbanistica residenziale, ma è anche un utile segno per capire che l’indirizzo della nostra meta è quello corretto, nel piazzale alberato interno a Via Reiss Romoli.
Nonostante il deserto della domenica, superata la biglietteria contornata da una costellazione di monitor accesi che ricordano un po’ le atmosfere di Blade Runner, si è subito accolti in un altro mondo, quello del Mu.Fant., ovvero il Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino, certo insospettabile dall’esterno anonimo, ma ormai le aule e anche i capienti corridoi del primo piano, da un paio di anni non ospitano più giovani menti, ma quelli che forse sono i loro passatempi preferiti, o magari i loro sogni.
Sul sito internet (mufant.it) si scopre che questa realtà ha un primato, quello di essere il primo museo in Italia e ancora l’unico interamente dedicato alle tematiche fantastiche e fantascientifiche. È stato ideato, creato e voluto da diversi fondatori, persone dalle disparate professioni accomunate dalla passione per il fantastico. Non sono dei professionisti museali ma si considerano realizzatori di sogni e hanno allestito le aule e tutti gli spazi adiacenti del museo con grande inventiva e fantasia. L’impatto visivo, infatti, è notevole, sia per la ricostruzione di abiti di scena di famosi film o telefilm, sia per la realizzazione di plastici o la distribuzione dei materiali più disparati che vanno dalle miniature ai giochi.
Ci
si potrebbe domandare: è un luogo per adulti nostalgici o per bambini curiosi di vedere come sognavano o si divertivano i propri genitori o nonni? Per cultori della materia o per semplici curiosi della domenica? Chi lo sa!
Il museo è tematico e soprattutto dedicato a qualche cosa che ha fatto storia nel genere. Magari si è subito tentati di entrare in una sala per un’immersione nella fantascienza dei film o delle serie rimaste nell’immaginario collettivo, quelle che ci hanno fatto sognare un futuro che poi si è rilevato meno “spaziale” di quello effettivo, come la serie Spazio 1999 e le sue mitiche “aquile”.
N
on esiste un percorso preordinato, perciò se si vuole si può, salite le scale, fare subito un tuffo nostalgico nel mondo dei cartoni animati giapponesi, quello dei famosi robot trasmessi negli orari strategici della merenda, ammirando anche nutrite collezioni in scala di Goldrake o Mazinga Zeta.
Insomma, c’è di tutto e per tutti i gusti: dal salottino che trasmette scene di Suspiria, girato anche nella precollina di Torino, alla ricostruzione dello “scienziato pazzo”; dal trono in scala 1:1 de Il trono di Spade ai primi romanzi della famosa collana Urania dai quali hanno tratto ispirazione dei film che hanno fatto genere. Tutto questo perché l’intento del museo è “transmediale dato che il fantastico ha invaso tutti i media, dalla letteratura al cinema, dal fumetto alla televisione, fino alla musica, all’arte, al gioco e al videogioco, attraversandoli e contaminandoli”.
È comunque possibile anche seguire un percorso storico partendo dalla proto-fantascienza, non meno affascinante. Libri, riviste, illustrazioni dalla prima metà dell’Ottocento fino al Novecento; dai nomi sconosciuti a quelli famosissimi di Mary Shelley, creatrice di Frankenstein, di H. G. Wells con l’insuperabile “Macchina del tempo”, di Jules Verne ed Edgar Allan Poe. E si scopre, se già non lo si sapeva, che anche un insospettabile Emilio Salgari si era cimentato in argomenti ben lontani dalla Malesia.
Da qui si può passare alla Science Fiction dei pulp magazine americani: un utile video illustra cosa sono e la loro larga diffusione.
Dopo una serie di fantasiose copertine con città improbabili si può raggiungere la ricca sala adiacente che espone costumi, giocattoli, modellini e poster. Spazio 1999, UFO, X Files, i Visitors, Doctor Who, Star Wars solo per indicarne alcuni. E per i fan di Star Trek c’è una sala apposita dove gli appassionati potranno immergersi o, parafrasando la mitica frase dei Borg, “saranno assimilati” tra le teche, i poster, i manichini e i costumi.
Completano il giro la sezione dei cartoni animati, dove non solo si scopre che esistono fan club attivissimi, come quello nutrito e sempre in crescita della serie giapponese Gundam, ma si entra in una ricca biblioteca con circa diecimila titoli che aumenta costantemente con le donazioni dei privati. C’è anche una sala per le mostre temporanee di artisti contemporanei, ed è in allestimento quella sul videogioco di fantascienza dove sono esposti i primi e ormai storici computer casalinghi.
Si termina con la sezione fantascienza televisiva della Rai e le “Tecno profezie” ovvero diverse teche dove si ricorda come la fantascienza abbia anticipato alcune invenzioni: i cellulari, i robot, la stampante 3D o il videocitofono.
Impossibile, però non tornare sui propri passi per rivedere un oggetto particolarmente curioso o evocativo per il visitatore. Il mio preferito è il super robot tuttofare del famosissimo “Pianeta proibito”: non a caso, in una vetrina, una sua riproduzione è accostata a quella di un attuale robot pulisci pavimenti. Ma vuoi mettere l’originale che in una notte confezionava abiti di alta sartoria e pietre preziose annesse? Si, questa è ancora vera fantascienza!
Il Mufant è in Via Reiss Romoli 69, dispone di un ampio parcheggio ed è ben servito da mezzi pubblici – poco distante si trova il capolinea del bus della linea 52 (67 la domenica),
Gli orari di apertura sono limitati, perché il museo è gestito da volontari.
Per tutte le informazioni, per il costo dei biglietti e per aggiornamenti su iniziative e mostre temporanee è consigliabile visitare il sito internet www.mufant.it

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