Un “luogo di delizia” riportato all’antico splendore
di Gloria Guerinoni
A Torino tra le colline, appena oltrepassato il centro dal ponte dalla Gran Madre, vi è un luogo particolarmente amato dai
La Villa fu dimora delle sovrane sabaude, da cui il suo nome, e fu fatta costruire a inizio Seicento dal principe cardinale Maurizio di Savoia che commissionò il lavoroagli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte su modello delle ville romane. Si trattava di una residenza di campagna con annessi i vigneti.
Il declino cominciò nell’Ottocento, dapprima con l’occupazione napoleonica, poi con l’unità d’Italia, quando tappezzerie e arredi furono trasferiti in altre residenze sabaude, come accadde alla libreria di Piffetti trasportata al Quirinale. A metà dell’Ottocento la villa fu destinata a collegio per le Figlie dei Militari, le signorine di buona famiglia figlie di ufficiali che combatterono durante le guerre di indipendenza.
Le opere di restauro ebbero inizio nel 1994 e riportarono in vita anchel’antica vigna, tanto che nel 2008 si poté realizzare la prima vendemmia di Freisa.
La residenza fa parte del circuito delle Residenze sabaude in Piemonte e dal 1997 è iscritta alla Lista del Patrimonio dell’umanità come parte del sito seriale Unesco Residenze sabaude. La villa è stata anche set cinematografico: agli albori del cinema, per il cortometraggio Spergiura! del 1909; e poi nel 2014 come set della miniserie La bella e la bestia.
Guardando da vicino e aggirandosi in quello che nel 2016 fu premiato dal comitato scientifico del concorso “Parco più bello” come uno dei più bei parchi e giardini d’Italia, scopriamo un prezioso giardino all’italiana con un anfiteatro sul retro.
Gli interni mantengono, oltre ad affreschi e quadri di Giovanni Battista Crosato, Daniel Seiter e Corrado Giaquinto, quattro gabinetti cinesi in raffinato legno laccato e dorato con pareti decorate in seta, e poi poltrone, divani, sedie, consolle tipiche del gusto piemontese del XVII- XVIII secolo.
Il salone fu disegnato da Juvarra intorno al 1733 ed è un esempio della continua ricerca di simmetrie (vedasi per esempio le doppie gallerie) del gusto juvarriano. La decorazione, con delicati colori pastello, fu affidata a Giuseppe Dallamano (autore delle quadrature architettoniche notevoli per il loro gioco prospettico e i raffinati trompe l’oeil),Giuseppe Valeriani, Corrado Giaquinto e Giovanni Battista Crosato. Qui si radunavano Maurizio di Savoia, la moglie Ludovica, gli amici di corte e alcuni membri dell’Accademia dei Solinghi, fondata a Roma da Maurizio di Savoia, ed era il luogo deputato a discutere di letteratura, scienza, musica e filosofia.
LaStanza del re, con gli ampi specchi servivano ad accentuare l’effetto di ampiezza, conservail ritratto della regina Margherita, soprannominata “regina delle perle”, raffigurata mentre indossa una collana di perle a più fili; e divani in stile Luigi XV.
L’anticamera conserva le sovraporte con rovine architettoniche riferite a Giovanni Domenico Gambone, esempio di ruinismo,corrente pittorica settecentesca caratterizzata appunto dalla realizzazione di vedute o paesaggi con rovine di templi o edifici classici.
I quattro gabinetti cinesi sono frutto dell’ideazione di Filippo Juvarra con Baroni e della straordinaria abilità di Pietro Mossa “pittore alla chinese” attivo anche a Palazzo Reale. Alcune boiserie originali con pannelli simulanti carte cinesi sono state trasferite al Quirinale nel 1888, con la celebre libreria. Del supremo ebanista rimangono il soffitto affrescato e porzioni di pavimento in legno intarsiato.
L’ultimo gabinetto, memorabile per le pareti rosse ele esotiche pagode, riporta alla scalinata del piano nobile della villa e al grande parco retrostante la residenza. Da qui è possibile ammirare l’applicazione della prospettiva juvarriana all’architettura dell’edificio, del parco e dei giardini, a creare un gioco di simmetrie impeccabili anche all’esterno della villa, conducendo lo sguardo degli osservatori verso la città ai piedi dei monti.
Orario:dal martedì alla domenica ore 10-18 (ultimo ingresso ore 17), lunedì chiuso
Biglietti:intero 5 euro, ridotto 2,50. Gratuito ogni prima domenica del mese. Visite guidate gratuite dal martedì al sabato ore 11 (festivi esclusi)
Info:www.polomusealepiemonte.it