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Porta il tuo naso al Múses. A Savigliano un modernissimo museo sensoriale e multimediale dedicato alle essenze – di Gabriella Bernardi

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Porta il tuo naso al Múses
A Savigliano un modernissimo museo sensoriale e multimediale dedicato alle essenze

di Gabriella Bernardi

Ho trovato un profumo che mi ricorda un mattino di primavera italiano, i narcisi di montagna, i fiori di Arancio subito dopo la pioggia. Che mi rinfresca, rinvigorisce i sensi e la fantasia.”Il suo nome è francese, con una città tedesca, ma chi ha inventato la famosissima Eau de Cologne? Ovviamente un piemontese che la descriveva così in una lettera indirizzata al fratello.
Questa è una delle tante piccole scoperte che offre il Múses – Accademia Europea delle Essenze di Savigliano, un recentissimo museo multimediale e sensoriale, inaugurato nel 2015, ma ancora unico in Italia e con pochissimi concorrenti nel resto del mondo.
Músessi scrive proprio così, con quell’accento un po’ strano sulla ‘u’ ideato per richiamare la forma del mortaio con pestello usato in tempi passati da alchimisti e speziali. Visitarlo sarà un tuffo nel passato ma anche uno stimolo olfattivo durante tutto il percorso di visita, cosa assai insolita dato che sono proprio pochi i luoghi dedicati al nostro naso.
Varcato il portone del seicentesco Palazzo Taffini che ospitò anche i duchi di Savoia e Maria Cristina di Francia, si intravede subito un moderno cortile interno con una fontana-opera d’arte molto particolare. Dopo un po’ percepirete una buonissima fragranza, ma non fatevi ingannare dalle varie aiuole officinali e ornamentali che la attorniano; gli aromi provengono direttamente dalla fontana stessa!
Infatti, i getti d’acqua sono preceduti da nuvole di vapore odoroso; a voi scoprire di cosa si tratta. Nel frattempo, percorrendo lo scalone d’onore, si può osservare al piano terra uno dei più moderni laboratori, dove in settimana gli studenti della vicina Università di Scienze Erboristiche si cimentano in analisi agroalimentari o cosmetiche.
Però nel fine settimana appassionati e semplici curiosi possono iscriversi ai laboratori che permettono di riconoscere ed utilizzare le essenze, e creare il proprio profumo. In fondo bastano tre ingredienti da miscelare: alcool, acqua ed essenze profumate. Ma creare la giusta formula non è affatto banale, ne sanno qualche cosa i maestri profumieri.
Ma come nasce l’idea di avere un museo così particolare in questa zona?
Accompagnati per i vari saloni nobiliari dal personale, durante il percorso sensoriale si scopre che il 30% del Pil piemontese proviene dalle erbe aromatiche e officinali proprio di questa zona e che la nostra regione vanta anche il secondo posto nella produzione mondiale della menta piperita. Con queste premesse non stupisce l’idea di realizzare un luogo che racchiudesse la moderna tecnologia, l’arte e il ricordo del passato per non dimenticare dove e in che modo tutto ha avuto origine.
Per creare questo museo di avanguardia, apprezzato molto anche dagli stranieri, sono stati necessari i contributi di fondazioni e banche del territorio e del Comune stesso, nonché la collaborazione con istituzioni nazionali e internazionali del settore. Grazie a queste ultime il percorso è stato valorizzato non solo dal punto di vista storico, con strumentazione d’epoca come alambicchi o libri, ma anche multimediale per spiegare l’innovazione, le tecniche produttive o i segreti delle piante officinali fino all’arte della profumeria.
Si scopre che tutto partì dall’imperatricebizantinaZoe Porphyrogenita, che amava creare profumi e cosmetici nel suo laboratorio, fino ad arrivare ad altre donne molto potenti e influenti anche nel campo della cosmetica come Caterina Sforza, Isabella d’Este o Caterina De’ Medici. Le rotte commerciali inizialmente spaziavano da Bisanzio a Venezia, mala storia ci fa arrivare in Germania con il piemontese Giovanni Maria Farina. Emigrato a Coloniada Santa Maria Maggiore nella Val Vigezzo, forse preso anche dalla nostalgia di casa per descrivere il suo profumo – l’Acqua di Colonia, appunto – lo lo paragona al ricordo della primavera italiana. Questo intraprendente personaggio avrà anche il merito di decretare, nel Seicento,il successo commerciale di una fragranza tra lepiù antiche e ancora usate.
La particolarità che si nota, attraversando i sorprendenti saloni nobiliari è che ogni luogo ha la sua storia da raccontare: per odori, con gli olfattori; o per immagini, e spesso opere di moderni artisti completano il percorso. E diventa difficile dire se per esempio le “campane olfattive” siano più opere artistiche o exhibit multimediali: oltre ad essere belle da vedere permettono di immergersi in una nuvola di differenti odori grazie a delle pompette che emettono sbuffi quando sono premute.
Il museo parla anche ainasi piccini grazie aSemus, il maestro profumiere e mascotte presente in ogni sala del palazzo costruito proprioper rendere il percorso di visita ancora più interattivo e divertente per i bambini. Grazie a lui si svelano i segreti dell’arte della profumeria attraverso un apposito laboratorio.
Data la continua offerta di laboratori per adulti e bambini, le esposizioni sensoriali e di arte, gli eventi e i laboratori per scolaresche, anche solo per una semplice visita è meglio consultare il sito internet www.musesaccademia.ito i principali social per essere aggiornati sugli orari di apertura ele attività.

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