La piattaforma nomade
Biloura è un collettivo di arti performative, interculturale e transdisciplinare, composto da artisti di diverse provenienze professionali.
Il collettivo, che si auto-definisce “piattaforma nomade” per la natura internazionale dei suoi progetti, ha la sua prima casa in Valchiusella, vicino a Ivrea. Qui, nasce nel 2013 da un’idea di Silvia Ribero, ricercatrice, pedagoga, artista e performer sempre in movimento tra generi e discipline.
Per quanto riguarda i temi, BILOURA rispecchia in tutto la natura poliedrica della sua fondatrice Silvia Ribero occupandosi di argomenti di rilevanza e inclusione sociale. Sia attraverso i propri spettacoli sia attraverso attività artistiche portate in situazioni “di frontiera”, cioè al limite dell’emarginazione sociale, come ad esempio campi profughi o progetti di sostegno a donne vittime di tratta della prostituzione.
Ha creato progetti culturali di medio termine i cui temi vengono affrontati da diverse prospettive disciplinari, mescolando le
Recentemente Biloura ha vinto una residenza artistica con borsa di produzione presso l’Asian Cultural Center di Gwanju con la performance Silent Voices (Corea del Sud, 2020); selezionato per tutoraggio Hangar Point di Assessorato alla Cultura e al Turismo Regione Piemonte e Fondazione Piemonte dal Vivo (Italia, 2019); vincitore residenza artistica con
Il collettivo piemontese è l’unica presenza europea nella rosa dei vincitori (insieme ad altri due gruppi coreani, uno cinese
La produzione si inserisce all’interno del progetto 5 Voices for 1 con cui nel 2017-18 Biloura, dopo aver condotto laboratori creativi con donne vittime di tratta a Vienna, ha affrontato da diverse prospettive e utilizzando diverse discipline il fenomeno globale dell’industria del sesso.
Il palcoscenico diventa luogo di riflessione per almeno due punti di vista: quello intimo di chi vive la prostituzione e quello globale del commercio di corpi delle donne.
Le testimonianze raccolte hanno già dato vita a Echos, installazione sonora volta alla diffusione nei luoghi pubblici delle voci delle donne, e Flesh, performance che mescola la presenza della performer e il suono. Silent Voices è una performance interculturale che si creerà a partire dall’incontro con Ong che si occupano della tutela delle prostitute in Sud Corea e con gli artisti locali che saranno parte del processo creativo e della performance.
Info: www.biloura.com