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Favole al castello con i narratori di Macondo – il 12 giugno a Moncucco

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FAVOLE AL CASTELLO
Letture di favole con i Narratori di Macondo
in occasione della presentazione del libro
Un giorno e una notte – 157 favole di comunitàdi Pietro Tartamella
Martedì 12 giugno ore 20.30
Castello di Moncucco

La serata coinvolgerà i bambini della scuola elementare con i loro genitori, gli insegnanti e la cittadinanza, nell’ascolto di favole esopiche tratte dall’antologia Un giorno e una notte – 157 favole di comunità di Pietro Tartamella (La Ruota Edizioni, 13 euro)
I Narratori di Macondo (Annette Seimer, Bruna Parodi, Giusy Amitrano, Silvia Restagno, Pietro Tartamella) porteranno gli ascoltatori in un mondo variopinto di favole le cui morali finali lasceranno un seme di riflessione.
L’antologia è la conclusione di un progetto sulle favole durato due anni che ha visto coinvolti un gruppo di detenuti della casa di reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, bambini della scuola elementare, studenti delle scuole medie e superiori, ragazzi disabili e alcuni scrittori.
Più di 600 persone coinvolte che hanno prodotto 450 favole di cui 157 selezionate per l’antologia.
Il progetto è stato segnalato con una menzione speciale nel 2017 al concorso e al relativo convegno nazionale “Persona e Comunità” indetto ogni anno da Cultura & Società.
Caratteristica particolare del libro è che è scritto con accentazione ortoèpica lineare, precisa scelta editoriale di Cascina Macondo, che consiste nella scrittura della lingua italiana con la regola di accentare obbligatoriamente non solo le parole tronche, come normalmente accade, ma anche le parole sdrucciole, e di segnalare con l’accento grave sulle sillabe toniche, il suono aperto della vocale “e” e della vocale “o”, trasferendo così al lettore tutte le informazioni utili e necessarie per un’esatta pronuncia della lingua italiana, senza dubbi o titubanze (il lettore leggerà con sicurezza “tragèlafo” parola sdrucciola, con il suono della “e” aperto, e non “tragelàfo” come parola piana; leggerà “scòrbuto” con il suono della “o” aperto, e non “scorbùto”; “callìfugo” e non “callifùgo”; leggerà “taràssaco” e non “tarassàco”. Una modalità di scrittura della lingua italiana molto apprezzata dai bambini, dalle insegnanti, dagli attori, dalle persone dislessiche, e soprattutto dagli stranieri.
Info:www.cascinamacondo.com

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