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La “Natura delicata” di Enrico Reycend al Museo Accorsi-Ometto fino al 29 gennaio 2019

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LA “NATURA DELICATA” DI ENRICO REYCEND
A cura di Giuseppe Luigi Marini
27 settembre 2018 – 20 gennaio 2019
Torino, Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto

La Fondazione Accorsi-Ometto prosegue nel suo intento di riscoperta dei pittori piemontesi dell’Ottocento, questa volta dedicando una mostra a un artista torinese, Enrico Reycend, troppo a lungo dimenticato dalla critica e dalla storia dell’arte novecentesche.
L’esposizioneè particolarmente significativa perché presenta una panoramica dell’attività del pittore attraverso una settantina di opere che vanno dagli esordi espositivi agli anni tardi della sua produzione.
Enrico Reycend nacque a Torino il 3 novembre 1855. La sua famiglia discendeva da librai e mercanti d’arte di Monestier de Briançon, nel Delfinato, che nel 1675 si trasferirono a Torino e portarono avanti una proficua attività fino al 1863. Reycend studiò all’Accademia Albertina, lasciandola nel 1872 senza diplomarsi. Esordì alla Promotrice nel 1873 con due paesaggi della periferia urbana dove Antonio Fontanesi conduceva gli allievi a lavorare en plein air. Dal 1874 al 1920 espose anche nelle sale del Circolo degli artisti.
Solitario e schivo, ma dotato di una marcata individualità, Reycend in pochi anni raggiunse un proprio linguaggio pittorico, allontanandosi dalla pittura di Fontanesi. Nel 1878 partecipò all’Esposizione universale di Parigi, dove vide direttamente la pittura di Jean-Baptiste Camille Corot, che considerava, come Fontanesi e i paesisti di Rivara, il maggior innovatore della pittura.
Dal 1881 espose in diverse città italiane, diventando un’alternativa, più intimista e poetica, al verismo di Delleani; nuovamente a Parigi nel 1890 e nel 1900 e, dal primo decennio del Novecento, anche nel resto d’Europa, negli Stati Uniti e in America del Sud. Divenne socio onorario di Brera e prese parte alle prime tre Biennali di Venezia.
A metà degli anni Venti del Novecento giunse il tracollo economico: casa Reycend di via Villa della Regina 30, che i genitori avevano acquistato a fine Ottocento, fu venduta e l’artista andò in affitto in poche stanze in via Lagrange 29, dove morì il 21 febbraio 1928.
La vera riscoperta dell’artista e delle caratteristiche uniche del suo personalissimo linguaggio poetico nel paesisimo del tardo Ottocento e del primo Novecento dovette attendere l’autorevole intervento di Roberto Longhi che durante la Biennale di Venezia del 1952 occupandosi dei paesisti piemontesiaggiunse alla triade Fontanesi – Avondo – Delleani il nome e le opere di Reycend e scrisse poi sulle pagine della rivista Paragone” del valore dell’artista, riconoscendolo come il più informato pittore del proprio tempo per l’originale linguaggio di tangenza impressionista: l’interesse e l’attrazione che lo storico dell’arte manifestò nei confronti di quel misconosciuto artista, lo portarono a mettere insieme una piccola ma selezionata collezione di sue opere che nel 1952 donò alla Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Da quel momento tutta la critica, in primis quella piemontese, fece a gara per valorizzare e approfondire l’originale pittore sino ad allora ignorato: a cominciare dalla grande retrospettiva di ben 110 dipinti organizzata dalla Galleria Fogliato di Torino nel 1955. A prescindere dalla presenza di opere e dal meritato riconoscimento critico del pittore torinese in numerose rassegne, in realtà, l’unica, importante rievocativa, ricca di 79 dipinti, venne allestita nell’estate 1989 al PalazzoLiceo Saracco di Acqui Terme, curata da Angelo Dragone.
Dopo quasi trent’anni dall’ultima esposizione, è doveroso, quindi, rendere omaggio a questo grande artista che, nelle sue pennellate dai colori vivaci e nello spezzettarsi della luce, seppe riprodurre l’ambiente circostante, con particolare sensibilità.
Orariomartedì-venerdì ore 10-13, 14-18: sabato, domenica e festivi ore martedì-venerdì ore 10-13, 14-19, lunedì chiuso
Bigliettivisita libera intero 8 euro, ridotto (minori di 26, maggiori di 65 anni, convenzioni, insegnanti) 6 euro, Gratuito per bambini fino ai 12 anni, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card; disabili + 1 accompagnatore; guide turistiche; giornalisti con tesserino
Info e prenotazioni: tel.011 837688 int. 3

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