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Liberi di imparare. L’antico Egitto nel carcere di Torino – fino al 25 marzo alla caffetteria del Palazzo di Giustizia

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LIBERI DI IMPARARE
L’antico Egitto nel carcere di Torino
fino al 25 marzo
Torino, Palazzo di Giustizia, Spazio Cultura Inclusiva

Lo “Spazio Cultura Inclusiva” all’interno della Caffetteria del Palazzo di Giustizia ‘Bruno Caccia’èdi un’area dedicata alle attività di partecipazione allargata sui temi della giustizia, legalità e diritti. Un luogo in movimento, a disposizione di associazioni, istituti, fondazioni, cittadini e organismi interessati a presentare progetti culturali che favoriscano la partecipazione e i processi di inclusione sociale (le proposte vanno inviate tramite mail a ufficio.garante@comune.torino.it). La Caffetteria del Tribunale è stata affidata tramite procedura di evidenza pubblica della Cittàper sei anni a partire dall’autunno 2018, all’ATI- Associazione Temporanea diImprese composta da Liberamensa e Consorzio Abele Lavoro in partenariato con la cooperativa Pausa Cafè, con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Un protocollo d’intesasiglato nell’ottobre 2017 fra Città di Torino, Corte d’Appello, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Provveditorato Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Procura Generale della Repubblica, Garante dei Diritti delle Persone private della libertà e Casa Circondariale Lorusso e Cutugno – sottolineava l’importanza di affidare i locali di proprietà comunale adibiti a bar e ristorazione nel Palazzo di Giustizia a soggetti detenuti o persone condannate che avessero già scontato la pena per reinserirli nel mondo lavorativo. Nell’accordo, inoltre, circa 60 mq del locale bar erano stati riservati esclusivamente a progetti non commerciali, individuati in collaborazione con il Garante cittadino delle persone private della libertà. Questo ‘Spazio’ospiterà progetti culturali e formativi che permetteranno di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei diritti delle persone private della propria libertà e dell’umanizzazione della pena detentiva.
La mostra “Liberi di imparare. L’antico Egitto nel carcere di Torino”, precedentemente allestita al Museo Egizio evisibile da oggi fino al 25 marzo a Palazzo di Giustizia, è il risultato dei laboratori creati dall’Istituto tecnico Plana e dal Primo Liceo Artistico di Torino nella Casa Circondariale. Qui, gli studenti delle sezioni scolastiche carcerarie, sotto la guida degli insegnanti, hanno realizzato repliche di reperti della collezione del Museo Egizio. Tra i tanti manufatti si possono ammirare le riproduzioni di alcuni degli oggetti più significativi del corredo funerario dell’architetto Kha e di sua moglie Merit (come la maschera funeraria della donna o il Libro dei Morti), di papiri della XXI dinastia, di stele oltre a un bellissimo ritratto del Faiyum.

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