Un chilometro (quadrato) di Spazio
La vocazione aerospaziale di Torino e il suo centro nevralgico
di Emanuele Franzoso e Francesco Garello
Il lancio del razzo Falcon Heavy ha segnato l’inizio del 2018 orientato allo spazio. A bordo del potente mezzo di SpaceX
Ground control to Major Tom…
La stanza è ampia, illuminata dai neon. Lo spazio è occupato da quattro file di scrivanie ciascuna con numerosi computer. Sulla parete più lunga, in fondo, un enorme schermo mostra l’astronauta Peggy Whitson all’opera sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Nella sala cinque uomini con cuffia e microfono controllano in tempo reale i dati che arrivano dalla Iss e seguono passo a passo l’astronauta nella manutenzione del modulo.
Non ci troviamo a Houston o a Cape Canaveral, ma nella periferia di Torino dove la città sfuma nel comune di Collegno. Ed è qui, in corso Marche, che sorge l’edificio grigio con le enormi porte vetrate di Altec, eccellenza italiana per la fornitura di servizi ingegneristici e logistici e per il supporto alle missioni di esplorazione planetaria. Poco più di un chilometro di strada occupato dal comprensorio che ospita, oltre ad Altec, anche gli impianti di Thales Alenia Space Italia e Leonardo-Finmeccanica.
Delle dimensioni di un campo da calcio e del peso di oltre quattrocentotonnellate, la stazione spaziale è stata costruita direttamente in orbita vent’anni fa. Dal 2000 la piattaforma è ininterrottamente abitata da astronauti di diversiPaesi che si alternano per periodi che vanno da 44 giorni fino a oltre 7 mesi durante i quali conducono particolari esperimenti scientifici che richiedono condizioni ambientali, quali la microgravità, che si trovano solo sulla stazione.
Da Torino non sono partiti soltanto i moduli pressurizzati, abitabili, della Iss. Sempre in questo chilometro quadrato che rappresenta la Houston italiana, infatti, hanno preso forma anche i moduli Automated Transfer Vehicle, veicoli spaziali che hanno il compito di fornire alla Iss supporto logistico, trasportando dalla Terra tutti i rifornimenti indispensabili per la vita degli astronauti. La lunga permanenza di molti degli astronauti sulla stazione rende infatti necessario l’invio di missioni di
New Space Economy
“Dal punto di vista economico lavorare nel settore aerospaziale, soprattutto nell’ultimo decennio, sta premiando le imprese”continua Grimaldi. Nel 2017, secondo i dati dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) la space economyitaliana vale 1,4 miliardi di euro e dà lavoro a seimila persone.
A dimostrazione del crescente interesse per il settore, si moltiplicano anche le iniziative di divulgazione scientifica ed editoriale.
Sempre a Torino c’è la base operativa di un progetto che unisce il marketing alla comunicazione specializzata. A teorizzare e mettere in pratica questo sistema di comunicazione è Emmanuele Macaluso, divulgatore scientifico ed esperto di marketing. Macaluso ha fondato Cosmobserver (www.cosmobserver.com) un portale in cui si parla di astronomia, astrofisica e astronautica nato e cresciuto da un blog. Tra i nomi illustri che sono stati intervistati da Macaluso sul sito ci sono gli astronauti Franco Malerba e Maurizio Cheli, gli astronomi Walter Ferreri, Attilio Ferrari, Alberto Cora e Daniele Gardiol, il ricercatore Fabio Falchi e i divulgatori Piero Bianucci e Antonio Lo Campo. Oltre alle interviste, sono decine gli articoli che trattano l’attualità: ricerche scientifiche in ambito astronomico e attività spaziali dell’astronautica, recensioni di libri e analisi in ambito scientifico e comunicativo.
Torino è legata all’industria dell’auto ma anche a quella del volo, anzi i due settori si incrociano inevitabilmente come
La tesi sostenuta da Maschio è chiara: il successo del capoluogo piemontese nell’industria aerospaziale va ricercata nel suo glorioso passato aeronautico. Tra citazioni di grandi scrittori e foto storiche Maurizio Maschio ripercorre la storia d’Italia e di Torino con costumi e curiosità e addirittura qualche spunto romanzesco. L’aviazione è analizzata in tutte le sue sfaccettature con l’evoluzione dell’aeroplano da strumento bellico a mezzo di trasporto civile, passando da Guinness dei primati a imprese eroiche. I velivoli attraversano così le epoche storiche con le loro guerre e le crisi ma anche la ripresa economica che oggi porta i voli a raggiungere altri pianeti e il made in Italy a fare la differenza oltre i confini terrestri. Nel finale del libro sono citate le missioni spaziali che hanno visto primeggiare l’Italia e il comparto industriale torinese, coinvolgendo tutti e sette gli astronauti italiani della squadra dell’Esa, per arrivare alla più recente missione ExoMars alla volta del Pianeta Rosso con l’intervista rilasciata in esclusiva dal direttore della missione, Walter Cugno.
La prossima missione ExoMars sarà nel 2020 e porterà sulla superficie di Marte un veicolo adatto ad esplorare il suolo del pianeta rosso, un rover che avrà l’importante compito di raccogliere campioni di terreno da riportare nei laboratori dell’Esa. Anche questo importante tassello vedrà la luce nella cittadella dello spazio torinese, la vera torre di controllo di ExoMars.