JOHN CONSTABLE
Paesaggi dell’anima
A cura di Anne Lyles
Fino al 5 febbraio 2023
Reggia di Venaria, Sale delle Arti
Dopo la grande mostra Una infinita bellezza. Il paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea (conclusa a febbraio del 2022), la Reggia di Venaria, complesso monumentale alle porte di Torino, prosegue l’indagine avviata nel 2021 sul tema del paesaggio allargando lo sguardo in ambito europeo e propone per la prima volta in Italia una mostra monografica dedicata a John Constable (1776-1837), massimo esponente della pittura romantica inglese insieme a Joseph M. William Turner.
L’esposizione racconta e ripercorre cronologicamente tutta la vicenda artistica del celebre pittore attraverso le opere della Tate UK, che di Constable possiede la più importante colezione al mondo, ed è organizzata in collaborazione con questa prestigiosa istituzione nell’ambito dell’accordo quadro siglato lo scorso anno con Fondazione Torino Musei – GAM Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Il percorso espositivo è costituito da oltre cinquanta opere, che vanno dagli schizzi e dai dipinti di piccole dimensioni realizzati en plein air, in modo precocemente impressionista, per arrivare ai più importanti e vasti paesaggi romantici, quali la celebre veduta di Stratford Mill, raffiguranti luoghi nelle immediate vicinanze del villaggio natio dell’artista, Dedham Vale, nella contea del Suffolk.
A differenza dell’altrettanto celebre Turner, grande viaggiatore, Constable non si allontana mai dall’amata Inghilterra e raffigura la natura in chiave “pittoresca” (per usare la terminologia dell’Estetica di Kant). Se Turner è pittore del “Sublime”, ovvero di una natura che affascina ma incute anche timore e persino terrore (come una tempesta di mare o una tormenta di neve) – Constable raffigura una natura accogliente, rassicurante, nella quale ci si può rilassare sereni.
Constable concentra la sua pittura su luoghi strettamente associati alla sua vita e alla sua famiglia: la campagna ridente e rigogliosa del Suffolk, le cittadine di Salisbury, Hampstead e Brighton che frequenta con la famiglia e gli amici. Luoghi emblematici per la storia dei suoi “affetti”, come scrisse il suo principale biografo Charles Robert Leslie.
La mostra, in troviamo anche opere di artisti coevi e anche concorrenti di Constable come Turner, John Linnell, Benjamin West e altri, abbraccia l’intero arco cronologico della sua produzione e comprende paesaggi, disegni, acquerelli, incisioni e ritratti. Dopo questa tappa alla Reggia di Venaria, le opere torneranno nel Regno Unito alla Tate e per lungo tempo non saranno più visibili fuori dall’Inghilterra.
L’allestimento, a cura di Studio Fludd, interpreta il tema della contemplazione del paesaggio in chiave minimalista e atmosferica; l’uso del colore si sviluppa per assonanze e contrasti, ricercando un equilibrio tra tonalità ricche e ariose,
ricombinate e rivelate da accostamenti inediti. Le opere di Constable hanno ispirato una ricerca di atmosfere cangianti: nelle stanze, nubi semitrasparenti dialogano con l’opaca morbidezza delle superfici dipinte.
La qualità della resa cromatica è stata supportata da Rezina, marchio torinese di riferimento nel campo delle finiture, che per questo progetto ha selezionato come partner internazionale il brand Little Greene, azienda d’eccellenza della tradizione artigianale inglese che collabora con il National Trust, ente di tutela del patrimonio storico artistico del Regno Unito.
John Constable nacque nel 1776 nel villaggio di East Bergholt, nella Contea del Suffolk, East Anglia. Nelle vicinanze, a Flatford, il padre possedeva un mulino e sperava che, dopo la sua morte, il figlio avrebbe continuato la redditizia attività, ma John desiderava diventare un artista e nel 1799 il padre gli concesse di frequentare la Royal Academy of Fine Arts di Londra.
La sua affermazione come pittore paesaggista non fu semplice: il canone stilistico dell’epoca era caratterizzato da una rappresentazione di paesaggio ideale o “istoriato”, sul modello di grandi maestri francesi come Claude Lorrain e Nicholas Poussin. Constable amava invece dipingere il paesaggio reale, in particolare quello della sua amata cittadina natale, oppure dei dintorni di Londra, dove abitò (prima a Bllomsbury poi a Hampstead) dal 1817. Pur avendo esposto i quoi lavori alla Royal Academy già nel 1802, ne divenne membro effettivo solo nel 1829.
Nel 1824 incominciò ad andare al mare a Brighton con la speranza che il clima marino più mite potesse contribuire alla guarigione dell’amatissima moglie Mary, che invece morì nel 1828, a soli quarant’anni.
La mostra si articola in sei sezioni secondo un criterio cronologico e biografico.
1. Suffolk
I dintorni di East Bergholt e di Flatford, dove era cresciuto, sono stati per tutta la sua vita i luoghi dei più bei ricordi d’infanzia e soggetto ricorrente. Il Fen Lane, che Constable percorreva quotidianamente per andare a scuola, ispirò uno dei suoi dipinti più celebri, The cornfield (1826) ora esposto alla National Gallery di Londra. Constable amava dipingere anche la sua casa a East Bergholt e il panorama che vedeva dalla casa paterna.
2. Dipingere la natura
Nel 1802 Constable inizia a dipingere en plein air con la tecnica ad olio (che divenne suo tratto distintivo tra 1809 e 1829). In precedenza utilizzata dagli artisti del Seicento principalmente come pratica formativa, per Constable la pittura all’aperto
era invece qualcosa di più importante, un modo per catturare l’essenza della Natura. Si tratta in genere di lavori di piccole dimensioni, ma nel 1809 in una sola giornata realizzò la tela di media dimensione Malvern Hall. Tra il 1814 e il 1817 dipinse opere più grandi, quasi interamente all’aria aperta. Un esempio è Fen Lane, East Bergholt, 1817, che presenta uno sfondo non finito, probabilmente da terminare una volta tornato a Londra. In questo periodo Constable sviluppò infatti l’idea di dipingere nel suo studio grandi tele, denominate “sei piedi”, attingendo alla sola memoria. Anche J.M.W. Turner (1775-1851) dipinse bozzetti a olio lungo le rive del Tamigi, e piccoli schizzi a Devon nel 1813, ma non cercò mai di dipingere quadri più elaborati all’aperto.
3. Le prime influenze e i pittori contemporanei
Quando Constable arrivò a Londra nel 1799 per studiare pittura aveva già avuto contatti con il mondo artistico e ben presto se ne creò di nuovi. Frequentò Sir George Beaumont (1753-1827), importante collezionista e pittore dilettante, del quale era solito visitare la raccolta di dipinti di grandi maestri per ricopiare composizioni paesaggistiche, come nel caso di quelle di Alexander Cozens (1717-1786). Alla Royal Academy conobbe il pittore statunitense Benjamin West (1738-1820), secondo il quale “luci e ombre non sono mai immobili”: una lezione che non avrebbe mai scordato. Come altri artisti coevi (Turner in primis) anche Constable impiegò talvolta latecnica dell’acquerello per catturare gli effetti della luce in rapido cambiamento.
4. Via dalla città: la campagna di Hampstead e la malattia della moglie
Nel luglio del 1819 Constable prese un alloggio per la sua famiglia a Hampstead, in campagna, affinché la moglie malata potesse beneficiare dell’aria più pulita e nella speranza di “unire la vita di città con quella di campagna”. Fu proprio a
Hampstead che dipinse i suoi famosi studi del cielo a olio. Molti di questi presentano annotazioni dettagliate sulle condizioni climatiche al momento della loro realizzazione. In Cloud Study 1822, è stato annotato: “27 ago, 11 in punto. Mezzogiorno Guardando a ovest Grandi nuvole argentee Vento leggero a sud ovest”.
5. Il mare di Brighton e la cattedrale di Salisbury
Tra il 1824 e il 1828 Constable soggiornò a lungo a Brighton, sulla costa sud dell’Inghilterra. I medici avevano consigliato l’aria del mare per curare la tubercolosi della moglie Mary. Constable andava alla ricerca di spiagge isolate o angoli tranquilli dei Downs. Scelse però una parte affollata della spiaggia di Brighton per uno dei suoi dipinti più grandi e ambiziosi, The Chain Pier, Brighton, esposto alla Royal Academy nel 1827. Turisti vestiti alla moda si mescolano ai tradizionali pescatori sotto un cielo tempestoso.
Se i soggiorni di Constable a Brighton erano dovuti a obblighi familiari, il suo legame con Salisbury si sviluppò invece per la stretta amicizia con il vescovo John Fisher e suo nipote, l’arcidiacono omonimo. Fu proprio quest’ultimo, nel 1829, l’anno successivo alla morte di Mary, a esortarlo a immergersi nel lavoro e dipingere un’ampia veduta della cattedrale. Salisbury Cathedral from the Meadows(1831) è oggi uno dei dipinti più famosi di Constable.
6. Gli ultimi anni di vita
All’inizio del 1829 Constable fu finalmente ammesso alla Royal Academy. Vedovo e in condizioni di salute precarie, iniziò a pensare alla sua eredità. Progettò una serie di stampe, English Landscape (1830-32), riproduzioni dei suoi lavori che meglio dimostravano il “Chiaroscuro della Natura” o le luci e le ombre, che descrive come “potenti organi di espressione”.
La principale occupazione rimase però la pittura a olio. Nel 1832 riuscì a terminare la grande tela, The Opening of Waterloo Bridge, che rende omaggio alle scene sul Tamigi dipinte nel XVIII secolo da Canaletto. Il dipinto fu la causa di una famosa disputa con Turnerquando venne esposto alla Royal Academy di Londra quello stesso anno. Da allora Constable ritornò spesso a lavorare su vecchi soggetti, includendo caratteristiche immaginifiche, come l’aggiunta dell’arcobaleno.
Morì improvvisamente a Bloomsbury nel marzo del 1837 e fu sepolto accanto a sua moglie Mary nel cimitero della chiesa di St John a Hampstead.
Info: www.lavenaria.it