NOUVELLE VAGUE
Personale di Benôit Barbagli
8 aprile – 21 maggio
Torino, Palazzo Saluzzo Paesana, Appartamento Padronale
Con questa grande esposizione le sale storiche abitate dai Marchesi di Saluzzo riaprono simbolicamente le loro porte alla città di Torino, dopo un’interruzione durata più di due anni, inaugurando la programmazione culturale dedicata alle celebrazioni del trecentenario del Palazzo, progettato nel 1715 ed inaugurato nel 1722 per volere del Conte Baldassarre Saluzzo di Paesana.
L’artista Benoît Barbagli, nato nel 1988 a Nizza e diplomato alla École Nationale Supérieure d’Arts di Villa Arson, è cresciuto all’interno di una famiglia da sempre attiva nel mondo dell’arte, che ha stimolato ed appoggiato la sua formazione espressiva fin dagli esordi nel 2011, anno a cui risale la sua prima performance – Concert FLUXUS al MoMA di New York – insieme al nonno Ben Vautier. Questa è la decima personale dell’artista e rappresenta una esaustiva carrellata su gran parte delle tematiche affrontate negli ultimi otto anni. La mostra descrive un inno alla vita e all’amore attraverso il linguaggio magico degli elementi della Natura, oltre ad essere un personale manifesto della libertà espressiva dell’arte.
La mostra è costituita da 30 opere ed è suddivisa in due sezioni principali, in perfetta simbiosi tra loro.
La prima sezione raccoglie una serie di tele, per la maggior parte di grande formato, tra cui quattro trittici e un polittico, dipinti a carbone mediante una tecnica che mescola Dripping, Action Painting e Land Art, utilizzando differenti scenari naturali e selvaggi come atélier e facendo collaborare gli elementi della natura.
La seconda sezione presenta una galleria di opere fotografiche a testimonianza di altrettante performance, che raccontano esperienze diverse, ma sempre in costante equilibrio tra amore e natura.
I grandi saloni di rappresentanza dell’Appartamento dei Marchesi di Saluzzo accolgono sulle loro grande pareti il ciclo Ecotopìa, grandi tele bianche dipinte con carbone nero attraverso una particolare tecnica capace di racchiudere in sé i quattro elementi principali della natura: terra, fuoco, acqua e aria. Le opere traggono origine e ispirazione dalla scelta del luogo in cui nascono, che si manifesta sotto forma di Genius Loci e che è presente in maniera differente in ciascuna opera: dalla foresta di Fontainebleau vicino Parigi, già scenario delle prime sperimentazioni en plein air degli Impressionisti, agli scogli di Cap Ferrat, su fino alla cima di Notre Dame d’Amirat e alle montagne sacre di Anapurna in Nepal. I luoghi scelti ospitano le diverse fasi della realizzazione di tali opere, a partire dalla creazione del pigmento utilizzato, che è ottenuto polverizzando il carbone frutto della combustione di legnami raccolti negli stessi luoghi, come a rievocare antichi rituali pagani. Il pigmento miscelato con un fissante vegetale viene gettato sulle tele e poi “dipinto” tramite l’intervento degli agenti atmosferici, come le onde del mare e il soffio del vento, che lo spargono e diffondono, creando pattern astratti e affascinanti nella loro unicità.
I boudoir e i salottini dell’Appartamento Padronale sono invece occupati dalla sezione fotografica della mostra. I 15 scatti selezionati appartengono a un insieme molto più vasto e tuttora in divenire, che evocativamente porta il titolo 10 ans d’amour e che documenta il profondo aspetto “romantico” dell’artista, così come avrebbero potuto intenderlo i poeti del 18mo secolo, ovvero la maniera in cui Benoît evoca costantemente il potere del mondo naturale, celebrandone la sua fragile bellezza.
Tra i vari ambienti spicca la wunderkammer del Palazzo, un tempo sede delle collezioni di oggetti esotici e curiosi del Marchese di Saluzzo, dove sono esposti per la prima volta tutti insieme i Saut Amoureux. Questa serie di scatti fotografici realizzati a partire dal 2014 che documentano altrettanti “salti nel vuoto”, evocativi del più celebre Saut dans le Vide di Yves Klein del 1960 che idealmente ricollega l’opera di Benoît alla corrente del Nouveau Réalisme. Nell’incantevole Rade de Beaulieu situata in Costa Azzurra l’artista salta verso l’incognito protendendo verso il cielo, nello spazio di un istante, di volta in volta un oggetto diverso: un bouquet di fiori, uno strumento musicale, una fiaccola ad illuminare il buio della conoscenza, il frutto iconico dell’Arte da Andy Warhol a Cattelan.
Sparse nelle varie sale del percorso espositivo, quasi a fare da trait d’union, vengono infine presentate alcune sculture in resina come Geste d’amour, che ripropone il gesto simbolico dell’artista di offerta di un mazzo di fiori, quasi a dare il benvenuto ai visitatori all’ingresso della mostra, e le due Chrysalithe realizzate in collaborazione con l’artista parigina Aimée Fleury, forme dalla sensualità organica che rimandano a un soffice universo immaginario di ricchezza e operosità femminile.
Altre due opere, parte del circuito espositivo, sono esposte nella lobby del Golden Palace Hotel in via Arcivescovado e all’interno del ristorante Unforgettable Experience in via Lorenzo Valerio a Torino.
In mostra sarà a disposizione il catalogo ufficiale Nouvelle Vague di 112 pagine con opere, installation view e testi critici in italiano e francese a cura di Benoît Barbagli, Enrico Debandi, Luigi Crea, Pulchérie Gadmer, Rebecca François.
Palazzo Saluzzo Paesana – Via della Consolata, 1bis, Torino
Orario: dal mercoledì al sabato ore 16-19 o su appuntamento
Ingresso libero
Info: https://benoit-barbagli.com/