LA VITA CHE TI DIEDI
Nuova produzione – Regia di Stéphane Braunschweig
9-28 aprile
Torino, Teatro Carignano
Stéphane Braunschweig, tra i principali registi della scena teatrale contemporanea e direttore artistico dell’Odéon – Théâtre de l’Europe di Parigi, approfondisce il legame con la scrittura di Luigi Pirandello: dopo i successi internazionali di Sei personaggi in cerca d’autore, I giganti della montagna, Vestire gli ignudi e Come tu mi vuoi (gli ultimi due presentati nel cartellone del TST nel 2007 e nel 2022) dirige per il Teatro Stabile di Torino La vita che ti diedi.
Scritto nel 1923, La vita che ti diedi è senza dubbio uno dei testi teatrali in tre atti più brevi di Luigi Pirandello. È anche uno dei pochi che lo stesso autore abbia definito “una tragedia”. È anticipato da tre novelle scritte tra il 1914 e il 1916.
Come può una madre sopravvivere alla morte del figlio? si chiede Pirandello. Semplicemente affermando che non è morto. O, più esattamente, fingendo che sia ancora vivo. Perché Donn’Anna Luna, a differenza della madre de La camera in attesa, ha assistito all’agonia del proprio figlio, e quindi non può prendere a pretesto l’incertezza della sua morte. Osservandola non si può dire che la donna stia negando i fatti: decide del tutto consapevolmente di continuare la sua vita come se il figlio non fosse morto. Si affretta a far rimuovere il corpo, senza nemmeno prendersi il tempo di vestirlo, finisce di scrivere in sua vece una lettera all’innamorata, a cui nasconde la sua morte quando quest’ultima decide di andare a trovarlo. Donn’Anna Luna trasforma la sua casa in un teatro dove il protagonista è assente, assente ma fin troppo vivo.
Nell’opera di Pirandello, la realtà della vita appare spesso come uno scandalo insuperabile, che il teatro o la follia hanno lo scopo di trasfigurare. Nel mondo immaginario del gioco teatrale o in quello parallelo della follia si può evadere, elevarsi, far vivere i morti e sfuggire alla logica paradossalmente mortifera della vita.
In Pirandello, teatro e follia sono legati. Spesso i grandi personaggi pirandelliani sembrano pazzi a chi li circonda, ma, contrariamente ai veri pazzi, la loro è una pazzia voluta, la pazzia di chi vuole essere come i pazzi, e, al pari loro, rifiuta i limiti di una realtà ridotta alla sola verità dei fatti.
Donn’Anna sembra pazza, eppure c’è da chiedersi se non sia lei ad avere ragione – ragione contro la ragione. Pirandello fa vacillare le nostre certezze, i nostri preconcetti: malgrado sappia che la realtà finirà per mettere fine all’illusione, ci fa capire quanto abbiamo bisogno di illusioni – ma di illusioni coscienti e non delle menzogne che ci raccontiamo – per restare in piedi. Quanto abbiamo bisogno di teatro per affrontare la vita. Da questo punto di vista, La vita che ti diedi uguaglia i grandi capolavori di Pirandello, Sei personaggi in cerca d’autore, Come tu mi vuoi e I Giganti della montagna, ma nella forma compatta di una favola che va all’essenziale, avvolgendosi nell’aura di una poesia miracolosa. Stéphane Braunschweig
Teatro Carignano – Piazza Carignano, Torino
Recite: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.45; domenica ore 16, lunedì riposo
Biglietti: intero € 37, ridotto € 34. L’acquisto dei biglietti in prevendita prevede un costo aggiuntivo di € 1 a biglietto
Info: www.teatrostabiletorino.it