I colori tornano a Settimo
Finita l’era delle fabbriche di vernici, Settimo diventa la città dei writer
di Alessandra Grande
Settimo Torinese, dopo tanti anni, ritorna ad essere la città dei colori. Nell’era industriale Settimo era conosciuta per aver ospitato dal 1914 fino al 1970 la fabbrica di vernici Paramatti. Un luogo nevralgico della cittadina, in cui lavoravano centinaia di persone e in cui si produceva, continuamente ed instancabilmente, a due passi dal centro storico.
Settimo diventò per quasi sessant’anni la città in cui si creavano i colori. Nel 1970, quando la Paramatti si trasferì a Vercelli, i colori sparirono da Settimo facendola ritornare la classica cittadina periferica grigia e priva di colore.
Negli ultimi anni, grazie all’attenzione delle amministrazioni comunali che si sono succedute, si è sentita la necessità di creare bellezza attraverso i colori e l’arte di strada.
Ad oggi sono molteplici le opere comparse nella città della penna con l’approvazione dell’amministrazione. Fino a pochissimi anni fa i murales legali erano pochi. C’erano quelli creati dai ragazzi delle scuole medie, come il murale comparso nel centro storico in piazza della Libertà, di fianco alla storica pizzeria “I Buoi Rossi”, intorno all’inizio degli anni 2000.
Indimenticabili anche i numerosissimi murales della Yesmoke, azienda fondata dai fratelli Carlo e Gianpaolo Messina che produce sigarette (e nota per la sua lotta contro il monopolio dei grandi marchi esteri). Nel 2012 l’azienda ha organizzato “Yespray” l’11 e 12 novembre di quell’anno oltre cento 100 tra grandi nomi dello scenario nazionale e writer locali hanno dato libero sfogo al proprio estro sui muro di recinzione della fabbrica, sulle serrande interne e su altri spazi interni dell’azienda di via San Giusto, su duemila metri quadrati di superficie. Il tema, ovviamente, era il fumo.
Il boom dei murales legalizzati però ha inizio all’incirca nel 2013. I primi erano sorti nel Parco De Gasperi grazie all’artista Xel che nel 2013 ha fatto il primo di una serie, intitolato “The Third Week”, e sulla facciata nel cuore del parco sono raffigurati i “Pulcini di Xel”. Una grafica semplice ma d’effetto è il tratto tipico e caratteristico di molte sue opere.
Nel 2015, dopo la ristrutturazione e la messa in sicurezza del sottopassaggio di via Leini, il Comune decide di far decorare la parete spoglia e grigia della struttura. Lo skyline di Settimo con la frase di Nelson Mandela “L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo” viene dipinto dagli studenti della scuola media Gobetti, guidati dalla insegnante d’arte Antonella Mondello. Un modo per contrastare il continuo vandalismo dell’area. L’altro lato, invece, è stato dipinto da Xel.
Sempre del 2015 è, su un altro muro del De Gasperi, un murale con tema il mondo marino dal gruppo artistico Qubik-up.
Nel 2016 è stato firmato da diversi writers (Qubik-Up insieme ad Aher, Riki, Cast, Clue ed Etr) un murale lungo tutti i pannelli installati nell’area dismessa dell’ex Standa. Oltre alla propria creatività e ai loro disegni, vi sono state inserite le stilizzazioni degli edifici simbolo della città: la biblioteca Archimede, l’ospedale di via Santa Cristina, l’Ecomuseo del Freidano, il Municipio.
Nello stesso anno, quasi contemporaneamente, è stato organizzato per la prima volta dal Tavolo Giovani (un gruppo informale di giovani basato sulla partecipazione attiva del cittadino all’interno della città) e approvato dal Comune di Settimo Torinese, il Writers Festival, una settimana dedicata all’arte di strada. Attraverso un bando sono state selezionate le opere migliori con cui ricoprire un muro della città.
Il primo Writers Festival è stato dedicato proprio al tema dei colori e al ricordo della fabbrica Paramatti, che per anni è stata l’emblema della città. Così sono nate opere come “Spectrum Medusa”, in via Schiapparelli, del writer Kamel, alias Matteo Burzio. Non è la classica Medusa ma una che al posto di serpenti come capelli è piena di colori. In via Allende, all’imbocco della passerella, invece, ci sono “Fantasia e realtà tra i muri della città” di Giano 306, Y100 e YoBags!; “Il nulla cosmico” di Erre, Etr, Yone e Clue; e “Ghetto Gatti” di Riki e Quans su un muro del Parco De Gasperi.
A novembre 2016 Poste Italiane, in via Fantina 19, affida a Mr. Fijodor un muro della struttura in cui realizza un futuristico postino alle prese con i mezzi tradizionali e le nuove tecnologie a rappresentare il servizio postale.
Al centro d’accoglienza Teobaldo Fenoglio a gennaio 2017 l’artista Eduardo “Mono” Carrasco ha coordinato la creazione di un murale da appendere nella mensa della struttura intitolato “La condivisione del pane”. Un gesto semplice ma fondamentale per chi scappa da guerre e soprusi. L’opera è stata dipinta dai ragazzi del centro insieme ai ragazzi del consiglio comunale dei ragazzi.
A giugno del 2017 è stato vinto dal Collettivo Prometeo il concorso indetto da Fondazione Ecm per la rigenerazione urbana dell’area verde di via Schiapparelli nell’ambito del bando di Compagnia di San Paolo “Cittadino albero. Spazio pubblico, spazio verde e spazio sociale”.
I muri delle fabbriche di via Schiapparelli sono diventati un trionfo di colori grazie ai tre artisti che hanno dipinto il murale lungo 54 metri “La Fabbrica dei sogni”: Akira Zakamoto (il suo tema è quello del rapporto conflittuale tra uomo e industria a cui il fanciullo dentro di noi vorrebbe rinunciare volentieri), Ciro Palumbo (la sua è una visione onirica della fabbrica in cui crea alternative innovative ed ecologiche), Alessandra Carloni (il legame tra natura ed industria, in cui i rami e gli alberi vengono quasi umanizzati).
Per il secondo Writers Festival, a luglio 2017, gli artisti hanno potuto dar vita ad alcuni luoghi simbolo di Settimo. Kamel ha realizzato un murale in memoria di Louis Armstrong sul muro della Suoneria intitolato “What we play is life”. Sull’altro muro il settimese Erre, già autore di alcune opere al parco De Gasperi e in centro città, ha firmato un’opera sempre dedicata alla musica ovvero “Musica onirica”. È di Josè Jair Medina Martinez “Sinergia Evolutiva” sul muro della scuola superiore Galileo Ferraris dal lato di via Fantina, e chissà che qualcuno ammirando il murale non pensi di avvicinarsi a quest’arte, proprio come ha fatto Jair. E gli scolari della scuola elementare Roncalli grazie al writer 3Vetro hanno un murale sulla facciata dell’ingresso sul tema dell’integrazione: un bambino nero che dà una pacca ad un bambino bianco, entrambi sorridono e sono felici insieme. Un ottimo messaggio per l’integrazione e l’accoglienza.
Insomma, Settimo si è ripensata, si è posta nuovi obiettivi. Uno tra questi potrebbe essere proprio quello di diventare una città turistica per la street art. Un po’ come quando si va in giro per il mondo alla ricerca di un Bansky!
Questo articolo ha ricevuto una menzione all’undicesima edizione del Premio Piemonte Mese, Sezione Cultura