ESPRESSIONI DI BELLEZZA TRA FORMA E SEGNO
Terrecotte e disegni di Lisena Aresu
13 ottobre – 4 novembre
Avigliana, Galleria Arte per Voi
Amore e vita nelle opere di Lisena Aresu
Sculture di ragazze adolescenti, madri, anche quadri di bimbi: le opere proposte da Lisena ci conducono nel mondo incantato della donna per esprimere il meglio dei sentimenti legati all’amore e alla vita. Sono i concetti eterni dell’essere umano che affiorano nella nostra esistenza sin dall’epoca preistorica, quando l’uomo scolpì ed eternò, così facendo, le famose veneri. Siamo nel paleolitico, 25-30 mila anni fa, e già nelle piccole statue, apparentemente rozze, l’uomo rappresentava nella forma, più che la bellezza, l’armonia dei sentimenti materni.
Lisena, con le sue sculture, ci propone oggi gli stessi concetti, certamente espressi con un realismo diverso, senza tradire ciò che è maturato nei millenni; anzi, esasperandoli nella propria nobiltà e bellezza. Ed è osservando le opere di oggi, espressioni di un nuovo moderno realismo, che tutto ciò appare con grande immediatezza, semplicemente, senza faticose interpretazioni. Perché la sensazione che danno le sue sculture è quella di vedersi accanto figure armoniche e reali per la loro presenza, ma anche per la loro fragilità.
E’ utile notare che per testimoniare questa realtà la scultrice è stata attenta a non lasciarsi plagiare dalla ricerca del nuovo a tutti i costi sovente dettato dalle esigenze del mercato, ma pensando a formare con la materia una grafia utile a creare un proprio diario per poter rinascere ogni giorno con un’esistenza migliore. In tal modo nel rapporto diretto con le opere l’osservatore scopre di entrare in sintonia con importanti valori.
Sono i valori che posseggono i bimbi, la donna giovane o di maggiore età, la maternità a cui è vocata a far pensare e meditare su ciò che oggi accade nel mondo nei loro confronti.
Ed è importante che a far notare ciò sia una donna scultrice. Forse perché viviamo un momento in cui essa, con i bimbi, corre il pericolo di diventare vittima di violenze, di guerre e altro.
Così una artista può essere influenzata da ciò che accade e modellare in modo diverso una madre e un bimbo; anche in una dimostrazione di dolce affetto, quando visi, braccia e corpi si fondono per esaltare una composizione. In tal modo, nel vedere l’opera, si ha l’impressione di avvicinarsi al pensiero di chi ha modellato, intuire la pressione calcolata delle dita che si affondano nella creta o nella cera per togliere o aggiungere e costruire ciò che si ha in mente, con garbo, quasi a distillare lentamente il grande amore o vita che la donna può generare. Ed allora mi vengono in mente le opere di grandi artisti del passato, dipinte, scolpite o modellate: soprattutto il viso giovanile intriso di dolcezza, ma anche di calcolata sofferenza della Madonna della pietà di Michelangelo.
È simile alla presenza di un lieve senso di tristezza che mi pare di seguire nei volti che Lisena ha costruito; anche quando i bimbi gioiosi si fondono nel corpo della madre.
Forse è quel punto di non ritorno, il massimo di ciò che pensa, il bello che percepisce l’artista quando modella.
A ciò si aggiunge l’importanza del “non finito”, di quella zona neutra, non levigata, che permette all’osservatore di pensare e interpretare. Antonio Buccolo
Galleria “Arte per Voi” – Piazza Conte Rosso, 3 Avigliana
Orario: sabato e domenica ore 15-19