DIVISIONISMO
La rivoluzione della luce – REWIND
24 ottobre 2020 – 24 gennaio 2020
La grande mostra Divisionismo La rivoluzione della luce al Castello Visconteo Sforzesco di Novara – programmata
originariamente dal 23 novembre 2019 al 12 aprile 2020 e chiusa anticipatamente per l’emergenza sanitaria – riapre per dare risposta alle attese di oltre trentamila persone che avevano prenotato la visita durante i due mesi di sospensione e di chi volesse rivederla.
L’Associazione METS Percorsi d’arte si è prodigata, con l’appoggio della curatrice Annie-Paule Quinsac, tra i massimi esperti di Divisionismo italiano è riuscita a riottenere le opere, grazie alla straordinaria generosità dei prestatori, privati e museali – inclusi i due musei svizzeri – che hanno creduto fino in fondo alla ripresa.
Grazie alla loro dedizione, su sessantasette opere soltanto sei non sono presenti all’appello, un’assenza imposta da ragioni di conservazione. Tuttavia, questo ha dato luogo a importanti sostituzioni permettendo di approfondire alcuni aspetti del racconto espositivo. Tra i dipinti assenti, l’unico non rimpiazzato è la monumentale Maternità di Previati, fragilissimo e di difficile movimentazione, in assoluto insostituibile e rappresentato da una riproduzione di stessa misura (175,5 x 412,5 cm) collocata all’ingresso, dove si trovava all’inizio della mostra, nell’apparato didattico che spiega la storia
e l’importanza dell’opera. Negli altri casi, invece, si è scelto di far subentrare dipinti che avessero lo stesso peso dei precedenti e potessero illustrare aspetti diversi delle problematiche affrontate in questa esposizione.
Le cinque sostituzioni riguardano quattro sale:
Sala 2. La Prima Triennale di Brera. Uscita ufficiale del Divisionismo. Al posto della grande tela di Sottocornola Fuori di porta (Le sorelle), si presenta un capolavoro di Segantini, Petalo di rosa (1890), che in un primo momento l’artista aveva pensato di notificare alla Triennale. La tela illustra un aspetto del simbolismo di Segantini, e la presenza di alcune microfotografie di analisi non invasive, che documentano l’uso dei metalli, permette di introdurre una riflessione sulla sua tecnica polimaterica. L’intero procedimento si coglie in modo più immediato grazie al confronto con il dipinto stesso.
Sala 3. L’affermarsi del Divisionismo, Venduta! (1897) di Morbelli, dal linguaggio divisionista raffinato quanto quello di Riflessioni di un affamato di Longoni, dipinto che sostituisce, è stato scelto perché nel corpus di quest’ultimo non esistono altre opere di denuncia che possano avvicinarsi in potenza alla tela divenuta icona del coinvolgimento sociale dell’artista. Venduta!, terzo dipinto dedicato da Morbelli alla prostituzione minorile, è un assoluto capolavoro che traduce un messaggio paragonabile in forza a quello di Longoni, anche se di implicazione morale diversa.
Sala 4, Pellizza da Volpedo. Tecnica e simbolo. La sostituzione di due opere, La processione (1892-1895) e Tramonto (1900-1902), e la necessità di mantenere l’ordine cronologico, hanno conferito alla piccola sezione un carattere di testimonianza dell’evoluzione dell’artista maggiore di quanto avesse nella versione originale. La piazza di Volpedo
(1888), dipinta a Firenze sotto l’influenza di Fattori, è esposta sulla stessa parete di Il ponte (1892 circa), primo tentativo di divisone del colore, e ciò permette di capire l’evoluzione dalla pittura ad impasto al divisionismo. Rimasta identica è la parete centrale dedicata al monumentale Sul fienile (1893-1894), esito maestoso del simbolismo naturalista dell’artista. Sulla parete a sinistra invece permane, a conclusione della presenza di Pellizza in mostra, il paesaggio Nubi di sera sul Curone (1905-1906), preceduto, in contraltare, da Il ritorno dei naufraghi al paese (L’annegato) del 1894 che accentua, in stato d’animo e linguaggio pittorico, l’impatto di Sul Fienile.
Sala 8, Il nuovo secolo. L’evolversi del Divisionismo. Alba domenicale di Morbelli (1915) è stata sostituita con Per sempre (1906), l’ultima delle due tele dedicate al “mal sottile”, la tubercolosi, flagello che allora falciava esseri giovani con una frequenza tale da tradursi nel morboso fascino ottocentesco del “fior reciso”, celebrato in memorabili poemi, liriche, dipinti e sculture. Proprio in quella tematica il dipinto chiude un’era, ma l’artista evita un pathos scontato grazie alla magia del linguaggio divisionista spinto all’intensità estrema, uno dei più puri esempi del divisionismo di Morbelli in cui le particelle di colore polverizzate sulla tela rendono in vibrazione luminosa la dicotomia eternità della natura – caducità della vita umana.
Promossa e organizzata dal Comune di Novara, dalla Fondazione Castello Visconteo Sforzesco di Novara e dall’Associazione METS Percorsi d’arte, in collaborazione con ATL della provincia di Novara, BIG Ciaccio Arte e Fondazione Circolo dei Lettori, con i patrocini di Commissione europea e Provincia di Novara, con il sostegno di Banco BPM (Main Sponsor), Regione Piemonte, Esseco s.r.l, Fondazione CRT, l’importante supporto di Enrico Gallerie d’arte e Gallerie Maspes, si avvale nuovamente della curatela, più che mai attiva e partecipe, di Annie-Paule Quinsac.
Accompagnano l’esposizione il catalogo scientifico pubblicato in occasione della prima mostra, con il saggio della curatrice corredato dalle schede biografiche degli artisti, le schede critiche delle singole opere affidate agli specialisti di riferimento e gli apparati bibliografici ed espositivi. E una pubblicazione più agile dedicata alle novità della mostra riproposta.
Orario: Martedì – domenica ore 10-19. La biglietteria chiude alle 18
Aperture straordinarie: lunedì 7, martedì 8 e sabato 26 dicembre, venerdì 1 e venerdì 22 gennaio
Chiuso: giovedì 24, venerdì 25 e giovedì 31 dicembre
Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 euro, ulteriori riduzioni e gratuità per aventi diritto
Info: METS Percorsi d’arte www.metsarte.com, FB metspercorsiarte
Sono obbligatori l’uso della mascherina e il mantenimento della distanza di 1 metro tra le persone.
Al fine di evitare assembramenti gli ingressi sono contingentati e non sono ammessi in mostra più di 60 visitatori ogni ora.
I biglietti sono utilizzabili unicamente nella fascia oraria in essi indicata, selezionabile dall’acquirente tra quelle disponibili al momento dell’acquisto. Per ciascuna fascia da venti minuti non sono ammessi più di 20 visitatori complessivi il cui accesso è scaglionato dal personale, ed è ammessa una sola visita guidata per un massimo di 10 persone.