IL CAOS DENTRO
Frida Kahlo al Mastio della Cittadella di Torino
fino al 26 febbraio 2023
Museo Storico Nazionale d’Artiglieria presso l’antico Mastio della Cittadella ospita la mostra Frida Kahlo. Il Caos Dentro, prodotta da Navigare srl e dedicata alla grande pittrice messicana scomparsa 67 anni fa, ma immortale icona di stile, femminilità e libertà.
Caratterizzata dall’ampio uso della multimedialità, l’esposizione occupa due piani della fortezza sabauda lungo l’antica cinta muraria della città (Corso Galileo Ferraris), ed è un viaggio sensoriale alla scoperta del meraviglioso universo di Frida, qui rappresentato dalle sue opere, ma anche da riferimenti storici e culturali, documenti, oggetti, fotografie, celebri personaggi, amori e passioni.
L’iniziativa rientra nelle attività di valorizzazione dei Musei Militari condotte da Difesa Servizi con lo scopo di rendere fruibile al cittadino l’importante patrimonio storico-culturale dei musei militari italiani, ed è la prima grande mostra a carattere internazionale organizzata
dopo la pandemia. Il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria è la prima istituzione europea del genere oltre che il più antico museo di Torino, fondato presso il Regio Arsenale da Carlo Emanuele III nel 1731. Nel 1893 il museo fu trasferito nel Mastio della Cittadella e nel 1961, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia fu ampliato. Vi sono esposti circa 12.000 i reperti, provenienti da tutto il mondo, che raccontano la storia delle armi dal neolitico al XX secolo.
Curata da Vincenzo Sanfo, Maria Rosso, Antonio Toribio Arévalo Villalba, Milagros Ancheita, Alejandra Matiz e Sergio Uribe, la mostra rappresenta un’occasione unica per ammirare la riproduzione di numerosi dipinti custoditi soprattutto nei musei di Città del Messico e di New York, ma anche un’opera originale di Frida: il delicato autoritratto Piden Aeroplanos y les dan Alas de Petate (1938). Preziosa è anche la sezione fotografica, nella quale si segnalano gli scatti del colombiano Leo Matiz, intimo amico di Frida, ma anche quelli di altri celebri “sguardi” del suo tempo, tra i quali Nickolas Muray, Carl Van Vechten, Lucienne Bloch, Imogen Cunningham e Lola Álvarez Bravo, della quale si osserva una particolare immagine di Frida Kahlo sul letto di morte.
Per tentare di comprendere il fluido caos di Frida occorre entrare nel suo mondo. Un caleidoscopio di frammenti culturali e politici, di radici familiari ossimoriche (madre di origini spagnole e amerinde e padre tedesco naturalizzato messicano, il
fotografo Guillermo Kahlo Kaufmann), di sofferenze per la malattia, per il grave incindente che la immobilizzò diciottenne a letto e per gli aborti, ma anche di amori e passione, come quello per il muralista messicano e marito infedele Diego Rivera, nonché per altri uomini carismatici, come il bolscevico rivoluzionario Lev Trockij.
Lungo il percorso sulle tracce di Frida si presentano quindi le ricostruzioni fedeli in scala reale degli ambienti principali di Casa Azul a Città del Messico, dove la pittrice visse fino alla morte, nel 1954, a 47 anni; sei litografie originali di Diego Rivera, le grandi riproduzioni dei murales messicani rivoluzionari e quelle di abiti e gioielli caratterizzanti lo stile di Frida, a tutt’oggi omaggiato anche da grandi stilisti. Ancora, in mostra, lettere autografe, pagine di diario personale, incisioni, terrecotte della cultura Maya tanto cara all’artista e al marito Diego e, infine, la sezione dedicata alla immortale fama della pittrice, testimoniata da 41 bolli filatelici provenienti da tutto il mondo. A Frida è anche dedicata l’opera luminosa dello scultore Marco Lodola, in prestito alla mostra.
La mostra presenta per la prima volta una innovativa area multimediale divisa in 4 sezioni tematiche:
La Colonna spezzata
Traendo ispirazione da uno dei quadri più conosciuti e significativi di Frida, l’installazione riproduce in 3D la colonna ionica che nel capolavoro della pittrice sostituisce la sua colonna vertebrale. Intorno ad essa, quattro visori posti a diverse altezze e orientati in diverse direzioni permettono al visitatore di immergersi tra numerosi elementi fluttuanti. Si tratta della riproposizione turn around di oggetti presenti nelle opere dell’artista come se si trattasse di uno studio particolareggiato di numerosi dettagli. Tali elementi sono stati accuratamente selezionati e sono tutti inerenti alla tematica del dolore e alle declinazioni di questo grande tema cui Frida ha dedicato una considerevole mole del suo lavoro pittorico.
Il viaggio infinito
Un flusso continuo, un viaggio senza soluzione di continuità, ci trasporta da un quadro all’altro. Gli elementi prendono vita, crescono, svaniscono, si sostituiscono progressivamente uno all’altro generando infinite variazioni delle opere. Uno spettacolo coinvolgente che permette anche di soffermarsi sulle composizioni originali, cui viene dato il giusto risalto, prima di riprendere il viaggio verso l’opera successiva. Un viaggio immersivo tra i colori e le suggestioni delle opere di Frida con quadri originali in loop che si susseguono seguendo come filo conduttore i generi pittorici cui l’artista si dedicò. Un percorso che parte dalle coloratissime nature morte dipinte tra il 1938 e il 1954 proseguendo poi con i ritratti che la pittrice dedicò ai suoi affetti più cari. Non solo la famiglia intera, racchiusa in una sorta di albero genealogico, ma anche ritratti del padre, della sorella e dell’amato Diego. Infine, una terza sezione sarà dedicata all’immaginario simbolico di Frida, dove la
fervida creatività ha mescolato elementi del folklore messicano alla religiosità con opere che spaziano dal 1933 al 1952.
Querido doctorcito
Chi non ha mai sognato di trovarsi al cospetto di Frida? Una proiezione olografica in scala reale lo renderà possibile. L’eterea apparizione dell’artista sarà resa ancora più suggestiva dal racconto di alcuni aspetti molto personali della sua esistenza. Rigorosamente in lingua originale (con sottotitoli in varie lingue) sarà possibile ascoltare brevi frammenti tratti dall’epistolario che Frida per lunghi anni intrattenne con il suo medico Leo Eloesser.
Frida privata
Quattro postazioni invitano il visitatore a “spiare” una selezione di fotografie stereoscopiche di Frida. Si tratta di una selezione di opere su pellicola che vedono protagonista Frida negli aspetti più intimi della sua quotidianità. Frida si è lasciata immortalare da numerosi fotografi che l’hanno eletta a musa ispiratrice di scatti seducenti. Nel 1938 Frida si recò da sola a New York per una mostra personale presso la galleria di Julien Lévy. In quel periodo si era distaccata da Diego,
dopo aver scoperto la relazione che lui aveva intrapreso con sua sorella. A New York scattò una forte intesa con Julien e divennero rapidamente amanti come testimoniano queste immagini, intime, ritrovate solo recentemente negli archivi personali di Julien Lévy. Le immagini colgono Frida “desnuda”, i capelli disordinatamente sciolti, con un sorriso compiaciuto e ammiccante e negli occhi, la luce di una languida e appassionata sensualità. Si tratta di una selezione che non mancherà di attrarre gli sguardi più curiosi.
Frida Kahlo – Il Caos dentro è realizzata con il patrocinio di Regione Piemonte, Comune di Torino, Ambasciata del Messico in Italia, CCIAA di Torino, Consolato del Messico a Torino, Consolato del Messico a Milano, Camera di Commercio italiana in Messico e in collaborazione con il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino, Difesa Servizi.
Mastio della Cittadella – Corso Galileo Ferraris, Torino
Orario: dal lunedì al venerdì ore 9:30-19:30; sabato, domenica e festivi ore 9:30-21 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura)
Biglietti: intero feriale 12 euro, fine settimana e festivi 14 euro; ridotto 10 euro (minori di 14 e maggiori di 65 anni,convenzionati, universitari, gruppi, disabili e accompagnatori); ridotto viaggiatori Trenitalia 8 euro. Open 15 euro (Salta fila + Poster omaggio a tiratura limitata), scuole 5 euro, gratis per bambini fino a 5 anni
Info e prenotazioni: https://mostrafridakahlo.it/