Autore: Gloria Guerinoni

Di rappresentanza, orti condominiali o luoghi d’arte, i cortili sono importante chiave di lettura della città di Gloria Guerinoni Torino è una città barocca. L’evoluzione architettonica e urbanistica voluta dalla dinastia regnante, assecondata da architetti quali Guarini, Vittozzi, Plantéry, Amedeo di Castellamonte, per terminare con Juvarra e i suoi seguaci, come Martinez, ha creato una struttura unica e in un certo qual senso irripetibile. Da noi, si sa, vige ildecor de la mesure, il lusso non ostentato, così diverso dall’esuberanza barocca degli edifici dell’Italia meridionale. Ciononostante, l’interno di questi palazzi a volte può riservare autentiche sorprese. I cortili che si…

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Un “luogo di delizia” riportato all’antico splendore di Gloria Guerinoni A Torino tra le colline, appena oltrepassato il centro dal ponte dalla Gran Madre, vi è un luogo particolarmente amato dai torinesi: è Villa della Regina, una residenza preziosa, polo di attrazione sia per il parco coi giardini all’italiana, i giochi d’acqua e i ninfei, tipici del gusto paesaggistico settecentesco in linea con gli esempi aulici delle corti europee (dal castello di Villandry a quello di Vaux Le Vicomte), sia per gli interni progettati da Juvarra e da Baroni di Tavigliano. La Villa fu dimora delle sovrane sabaude, da cui il…

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Aulico e creativo Palazzo Saluzzo Paesana di Gloria Guerinoni A Torino su Piazza Savoia affacciano tre gioielli del barocco torinese: Palazzo Barolo, Palazzo Martini di Cigala e Palazzo Saluzzo Paesana. Quest’ultimo fu realizzato da Gian Giacomo Plantéry tra il 1715 e il 1722, per volere di Baldassarre Saluzzo Paesana. Giunto all’apice della sua carriera forense, il conte Baldassarre dava il via alla costruzione del grandioso palazzo di famiglia, il più vasto e articolato palazzo nobiliare di Torino. L’ingegnere Plantéry, nel duplice ruolo di progettista e imprenditore, seppe realizzare un complesso che ospitava attività commerciali al pianterreno, appartamenti di rappresentanza e…

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Il nido della comunità Arbëresh La chiesa di San Michele Arcangelo a Torino di Gloria Guerinoni Tra il quindicesimo e il diciannovesimo secolo si verificò, verso l’Italia, un flusso migratorio proveniente dall’Albania: erano soldati di ventura, profughi, interi villaggi che fuggivano dal dominio ottomano. Il punto di arrivo furono le regioni centro-meridionali affacciate sull’Adriatico, fino alla Puglia anche nel lato ionico e addirittura alla Sicilia. Queste popolazioni erano cattoliche di rito orientale, un ramo dei cristiano ortodossi che si era riavvicinato ai cristiani romani, ottenendo però di mantenere la liturgia in greco antico e conservare alcune caratteristiche del rito originario.…

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La tabacchina del café chantant Come fu che Teresa Ferrero diventò Isa Bluette di Gloria Guerinoni Torino inizio Novecento. Alla Manifattura Tabacchi di Corso Regio Parco lavora Teresa Ferrero, una giovane come tante altre, che per guadagnarsi da vivere ogni mattina si reca in fabbrica. La sua è una scelta normale: nella Torino dell’epoca vi è grande bisogno di mano d’opera e la Manifattura Tabacchi, come affermano gli storici, è “la più grande realtà produttiva cittadina”. Lo stabilimento si articola in due sedi: una in via della Zecca e l’altra, appunto, in corso Regio Parco. Verso la fine dell’Ottocento qui…

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Il “Baron Litron” In una ballata l’eroismo e l’umanità del Barone von Leutrum di Gloria Guerinoni Un tuffo nella musica e nei testi delle ballate di qualche secolo fa ci apre uno squarcio sull’animo umano che in verità a ben vedere non è mai cambiato. L’ambiente, la cultura, i valori però, a seconda del luogo e del periodo, ponevano l’accento su questo o quell’aspetto della vita sociale e della vita intima e le ballate di cui fortunatamente siamo a conoscenza ce ne illustrano vividamente il sapore e lo spessore. La ballata, al pari dei romanzi cavallereschi, costituiva il rifugio dell’immaginazione…

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