Esploratori urbani del terzo millennio Intervista di Nico Ivaldi Gli esploratori urbani del terzo millennio viaggiano per siti abbandonati (ospedali psichiatrici, vecchie fabbriche, ville decadute, scuole, chiese) armati di macchina fotografica, torce e blocco per appunti. Una via di mezzo tra Indiana Jones e l’inviato speciale di un grande giornale. Brividi e avventura. I trentenni torinesi Alessandro e Pierpaolo (niente cognomi, poi vi diremo il perché) sono due esploratori urbani, che dedicano i fine settimana alla ricerca di luoghi “vissuti”, dove donne e uomini hanno lavorato, sofferto, pregato e, qualche volta, fatto festa. Il risultato del loro lavoro sta tutto…
Autore: Nico Ivaldi
Nuovi mestieri… per l’Italia Intervista di Nico Ivaldi Talenti in sonno, sveglia! Da oggi c’è qualcuno che si prende cura di voi. Come dite? Non sapete nemmeno di essere dei talenti? Meglio ancora. Sappiate che c’è qualcuno, di professione talent coach, che farà uscire allo scoperto le decine e decine di talenti che albergano dentro di voi. Natascia Pane, torinese, classe 1980, figlia di insegnanti, diplomata in pianoforte al Conservatorio, una laurea in Lettere Moderne, è una talent coach. Spiega: “Un talent coach, come dice la parola, allena i talenti.Accompagna individui e organizzazioni alla scoperta e riscoperta dei propri talenti, per il…
Giorgio Cartosio e il suo “dono” intervista di Nico Ivaldi L’uomo che trova l’acqua ha settantaquattro anni, non è molto alto ma energico, di un’energia nervosa temperata da una dolcezza di modi che te lo rende immediatamente simpatico. Vive in località Colla di Bandita di Cassinelle (cinquecento metri di altitudine, basso alessandrino, terra di colline e Dolcetto aspro), un pugno di case affacciate sui boschi e dominate dal campanile della chiesa parrocchiale di Santa Croce. Lui si chiama Giorgio Cartosio, nella vita ha fatto di tutto (il contadino, il manovratore di autogru, il muratore, riparava i tetti: insomma “ho sempre…
Dai piccoli jazz club degli inizi ai grandi teatri, passando per la serie tivù sul Trio Lescano, le Blue Dolls stanno spopolando con un repertorio vintage che piace a spettatori di ogni età Intervista di Nico Ivaldi “Visse d’arte”, potrebbero scrivere di lei i giornali, un giorno molto lontano. Di quale arte si tratti non ha importanza, perché Viviana Dragani, cantante delle Blue Dolls (il terzetto di voci femminili che sta spopolando nei teatri di mezza Europa) le sta sperimentando tutte. E con ottimi risultati. Eppure nella sua famiglia il sacro fuoco dell’arte non pare ardere. “La mia è una…
Riccardo Nervo, artista timido Intervista di Nico Ivaldi Mai visto un artista timido come Riccardo Nervo. Così timido che, pur di non metterci la faccia, per far circolare i suoi disegni in passato si è servito della tecnica del drawing-crossing. “Lasciavo i miei lavori dove mi capitava, perfino sotto le serrande dentro i negozi. Alle volte con un numero di telefono allegato. Ricordo con piacere la telefonata di una ragazza che aveva trovato un mio disegno: aveva chiamato perché voleva ringraziarmi. Quell’episodio le aveva fatto iniziare la giornata con un sorriso”. Era timidezza o proprio non desideravi comparire? “Prima ancora…
Simona Colonna e Chisciotte: per il mondo a raccontare il Piemonte in musica Intervista di Nico Ivaldi Benvenuti nel favoloso mondo di Simona Colonna, musicista curiosa, felice ed eclettica, capace di spaziare dal proprio repertorio all’arrangiamento di evergreen della canzone nostrana, dalla rivisitazione di un classico della lotta partigiana come “Bella Ciao” all’interpretazione di canzoni in lingua piemontese, la sua lingua, vincendo, con “Masca vola via” (brano dedicato alle streghe del folklore regionale) l’edizione 2011 del Festival di Biella. Particolare non di poco conto: ad accompagnarla nelle sue sgroppate musicali c’è sempre il fido Chisciotte, il suo violoncello, con cui Simona ha…
È emigrato a Lanzarote ma ogni tanto torna a Torino, e nel frattempo dipinge, scrive, organizza mostre e concerti – e canta le canzoni di papà Fred Intervista di Nico Ivaldi Sono ormai sei anni che Bruno Nazzareno Chiarenza, poliedrico artista torinese, ha scelto per il suo buen retiro l’isola di Lanzarote, e precisamente la piccola Maguez, nell’arcipelago spagnolo delle Canarie. Ma se ve lo immaginate allungato sulla sdraio in riva al mare, il cocktail in mano e i piedi affondati nella sabbia, beh, vi sbagliate di grosso, perché il sessantaquattrenne Chiarenza lavora senza sosta: dipinge, canta, organizza serate, scrive poesie e,…
Qualche anno fa “SPQR” di Valerio Manni ha sollevato un mare di polemiche pretestuose. Ma lui è il primo a non prendersi sul serio Intervista di Nico Ivaldi Tutto merito del Senatur …. “Merito di che cosa?” dice il trentanovenne cantautore torinese Valerio Vigliaturo, nome d’arte: Valerio Manni. Se non era per lui non saresti diventato famoso in tutta Italia: pagine sui quotidiani, passaggi in radio, interviste. Insomma, no Bossi no party. “E neppure mi sarei fatto nemico i meridionali, ma soprattutto i romani, se per questo”. Facciamo un salto indietro nel tempo e torniamo al 2010. Racconta Manni: “Ero stato…
Lorenzo Bruzzese e il calcio freestyle Intervista di Nico Ivaldi Se pensate che il calcio freestyle (l’arte del palleggio acrobatico, eseguito in posizione eretta, da sdraiati o da seduti) sia roba dei giorni nostri, non conoscete le imprese di Enrico Rastelli, giocoliere italiano attivo negli anni Venti del Novecento, capace di palleggiare contemporaneamente con cinque palloni. Ovviamente Rastelli – uno dei più grandi giocolieri di tutti i tempi – faceva soprattutto strepitosi numeri da circo con otto piatti, otto bastoni e dieci palline contemporaneamente, ma a noi piace immaginarlo il padre dell’odierno calcio freestyle. Portare sulle spalle un’eredità così pesante…
I carnet di viaggio di Stefano Faravelli, artista al seguito di spedizioni scientifiche. Una figura solo apparentemente d’altri tempi Intervista di Nico Ivaldi Quel disegno fatto a cinque anni, Stefano Faravelli – pittore della natura, filosofo e orientalista torinese – non lo ricordava nemmeno più. L’aveva conservato in qualche cassetto e lì era rimasto per tanto tempo. Nel disegno c’erano degli alberi, una tigre, un uccello variopinto, dei serpenti. Insomma, l’immaginazione del bambino aveva concepito una foresta. “Mi ha fatto un certo effetto ritrovarlo cinquant’anni dopo, al ritorno da una spedizione nella foresta pluviale del Madagascar” spiega Faravelli, un uomo alto…